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Milleproroghe: proroga della mediaconciliazione solo per alcune materie

/ REDAZIONE

Giovedì, 10 febbraio 2011

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La proroga della mediaconciliazione scatterebbe solo per alcune materie. Sarebbe questa, in base alla ultime indiscrezioni, la soluzione di compromesso raggiunta, sotto forma di emendamenti al DL 29 dicembre 2010 n. 225 (c.d. “Milleproroghe”), all’esame in notturna delle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato. La proroga, prevista per le nuove norme in materia, dovrebbe valere solo per le controversie in materia di condominio e di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti. Per tutti gli altri settori (diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazioni, comodato, affitto aziende, responsabilità medica, e da diffamazione a mezzo stampa o con altro mezzo di pubblicità, contratti assicurativi, bancari, e finanziari) la partenza delle nuove regole resta fissata al 20 marzo prossimo.
Inoltre, da luglio, per andare al cinema si potrebbe dover sborsare un euro in più, mentre le Poste non potrebbero acquisire partecipazioni, anche di controllo, nelle banche e la Corte dei Conti continuerà a controllare la Rai. Dopo una giornata a dir poco convulsa, con proposte di Governo, relatori, maggioranza e opposizione che compaiono e durano appena pochi minuti (ritirate o bocciate), sarebbero questi alcuni dei primi risultati ottenuti nell’esame parlamentare. La proposta della tassa sul cinema dovrebbe arrivare con un emendamento del Governo, servirebbe a coprire le agevolazioni per produzioni cinematografiche e non riguardererebbe le parrocchie.

Nel Milleproroghe, però, i nodi ancora da sciogliere sono molti e sono i più intricati. Nodi che, come da tradizione, si sciolgono nelle ore piccole. Le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato devono infatti licenziare il testo e inviarlo all’aula di Palazzo Madama entro il nuovo termine stabilito dalla capigruppo: lunedì mattina.
Poi, il percorso è già tracciato: maxiemendamento del Governo, voto sulle pregiudiziali e fiducia. Poi a Montecitorio dove, data la ristrettezza dei tempi, persino dilatati dal Senato, partito già con un calendario stretto, si convertirà definitivamente il decreto con un nuovo ricorso alla fiducia.

Tra gli ultimi importanti temi da segnalare, a meno di sorprese notturne, l’emendamento sul rinvio della “tagliola” sui ricorsi per i licenziamenti dei precari e quello per la proroga delle multe sulle quote latte (costo 30 milioni, nuova scadenza 30 giugno).
Al voto anche gli emendamenti sul patto di stabilità interno e quelli sui precari della scuola. Di certo allo stato c’è: l’aumento per il biglietto del cinema; un parziale ristoro dei fondi all’editoria e alle Tv locali (rispettivamente 50 e 15 milioni); 15 milioni al Fondo unico per lo spettacolo, 3 alla Scala, 3 all’Arena di Verona. Meno di 100 milioni per i malati di Sla e proroga per le Fondazioni che dovranno scendere sotto il tetto dello 0,5% nelle banche popolari. (Redazione)

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