Milleproroghe, martedì il passaggio alla Camera
La maggioranza non ha i numeri nelle Commissioni, evita di votare il Ddl. di conversione del DL 29 dicembre 2010 n. 225 (c.d. “Milleproroghe”), che andrà così in Aula senza il relatore. Lo ha deciso l’ufficio di presidenza delle Commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali della Camera, che ha stabilito anche che si intendono respinti per l’Aula tutti gli emendamenti. Nell’ufficio di presidenza “si è preso atto - ha spiegato Marco Marsilio (Pdl) - che non c’erano le condizioni per una votazione che abbia un senso”. Le opposizioni potevano infatti contare su un voto in più rispetto alla maggioranza.
Il testo del decreto arriverà, quindi, assieme agli emendamenti presentati in Commissione, martedì in Aula a Montecitorio, dove a riferire saranno i presidenti delle due Commissioni, Giancarlo Giorgetti e Donato Bruno. È probabile che sul decreto (che scade il 27 febbraio) venga posta la questione di fiducia. La situazione che si è creata oggi nelle Commissioni congiunte è stata determinata dall’auto-ostruzionismo della maggioranza, con tutti i deputati di Pdl e Lega iscritti a parlare. Nelle due Commissioni, infatti, i numeri per la maggioranza erano in bilico: nella commissione Bilancio il Pd aveva un voto in più, mentre alla Affari istituzionali c’era la parità. Ora la maggioranza chiede un riequilibrio della composizione delle Commissioni, mentre le opposizioni interpretano la decisione dell’ufficio di presidenza nella presa d’atto che non c’è una maggioranza parlamentare. (Redazione)
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