Società di persone: il principio di trasparenza vale anche nell’accertamento
La Cassazione ha ribadito che i redditi sono imputati a ciascun socio pro quota e indipendentemente dall’effettiva percezione
Il principio di trasparenza che anima i rapporti tra le società di persone e i soci è illuminante anche per quanto riguarda il riverbero che un accertamento fiscale notificato nei confronti della partecipata dispiega nei confronti dei partecipanti.
In proposito, peraltro, non sussistono obblighi specifici a livello endosocietario circa gli accadimenti che hanno riguardato la società, atteso che la posizione soggettiva dei soci sarà oggetto di uno specifico atto impositivo col quale verranno contestati, pro quota, i maggiori redditi di partecipazione non dichiarati.
Sono questi, in sintesi, i principi riaffermati dalla sezione tributaria della Corte di Cassazione con la sentenza n. 3946, depositata il 18 febbraio 2011, inerenti il caso di una società in accomandita semplice raggiunta da un accertamento
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