Contratti a termine: «collegato lavoro» retroattivo solo se pertinente
Per la Cassazione, inoltre, va formulato un adeguato quesito di diritto sulle conseguenze patrimoniali dell’accertata illegittimità del termine
L’applicazione retroattiva, nei giudizi pendenti in Cassazione, dei nuovi criteri introdotti dal “collegato lavoro” per la determinazione del risarcimento spettante al lavoratore nei casi di conversione giudiziale del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato è possibile solo se la nuova disciplina risulti pertinente rispetto alle questioni oggetto di impugnazione e vi sia stata la formulazione di uno specifico quesito di diritto relativo alle conseguenze patrimoniali dell’accertata nullità della clausola appositiva del termine.
Lo ha stabilito la sezione lavoro della Suprema Corte, con la sentenza n. 4512 del 24 febbraio 2011.
La giurisprudenza è, dunque, nuovamente intervenuta sull’art. 32 della L. 183/2010 – meglio nota, appunto, come “collegato ...
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