Presunzioni bancarie senza diritto alla deduzione dei costi
La Cassazione conferma che versamenti e prelevamenti non giustificati legittimano l’accertamento
Nell’accertamento sulle imposte dirette/imposta sul valore aggiunto, le movimentazioni che risultano sui conti correnti di cui non vi è traccia nella contabilità danno luogo a ricavi/operazioni imponibili non dichiarati. La presunzione trova applicazione sia per i versamenti che per i prelevamenti, quindi ha una portata assai ampia.
La Suprema Corte, con l’ordinanza 6425 di ieri, 21 marzo 2011, conferma il proprio costante orientamento, specie nella parte in cui viene affermato che, una volta riscontrate le movimentazioni che danno luogo alla presunzione, incombe sul contribuente la prova contraria.
Pertanto, questi può dimostrare, ad esempio, che i movimenti non concernono l’attività aziendale, così come può indicarne il beneficiario, oppure, come facilmente intuibile, dimostrare
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