FMI: il PIL mondiale rallenta, rischi sulla ripresa
L’economia mondiale rallenta e i rischi sono aumentati, con le difficoltà della periferia dell’area euro che potrebbero far deragliare la ripresa. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) mette in guardia: la “posta in gioco” in Grecia è molto alta e tutti gli attori della partita ne sono consapevoli.
La ripresa, che resta a più velocità, è minacciata dalla crisi del debito europea, dalla lenta azione dell’Europa nel migliorare il sistema bancario, dalla mancanza di credibilità di bilancio degli Stati Uniti e dal surriscaldamento delle economie emergenti. “Siamo entrando - avverte il FMI - in una nuova fase della crisi, una fase politica, e ora è il momento di assumere le necessarie decisioni per evitare problemi lungo la strada”. Il PIL mondiale crescerà nel 2011 del 4,3%, ovvero 0,1 punti percentuali in meno rispetto alle stime di aprile, rallentata da Stati Uniti e Giappone, la cui economia si contrarrà nel 2011 dello 0,7%. L’Italia crescerà dell’1% quest’anno e dell’1,3% il prossimo anno, con conti che tengono: il deficit si attesterà al 4,1% nel 2011 per poi calare al 3,2% nel 2012, sotto la media dell’area euro. La Cina si conferma motore dell’economia mondiale, con un PIL che avanzerà del 9,6% nel 2011 e del 9,5% nel 2012. Gli Usa arrancano: le chance di una nuova recessione sono “molto, molto basse” ma l’economia é “debole”, con il pil del 2011 che crescerà meno del previsto al +2,5%, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto ad aprile. Il prossimo anno il pil americano si espanderà del 2,7% (-0,3 punti percentuali). Il Congresso - è l’invito del FMI - deve alzare il tetto del debito per evitare rischi sui mercati. “Il rischio sovrano è un problema in Europa, è un problema negli Stati Uniti”.
Il rischio contagio c’è. I problemi del debito non fermano l’area euro, per la quale il FMI ha rivisto al rialzo le stime di crescita 2011 di 0,4 punti percentuali al +2%. L’Europa deve accelerare sulla riforma e sulla riparazione del sistema bancario: “I progressi ci sono stati ma sono troppo lenti”. Le banche - mette in evidenza il FMI - non hanno ancora ripulito in modo sufficiente i propri bilanci dal rischio “lasciando spazio all’incertezza. Va accelerata anche la ricapitalizzazione” e in questo senso gli stress test in Europa sono un’importante opportunità. I politici devono agire per irrobustire il sistema finanziario per far fronte a potenziali shock e sostenere la ripresa”. Il debito e la finanza sono i maggiori rischi per l’economia: le condizioni per una ripresa restano in piedi, ma il rallentamento del secondo trimestre “non è rassicurante. Se questi rischi si materializzassero, le conseguenze potrebbe essere sperimentate in tutto il mondo, mettendo a rischio i finanziamenti di banche e aziende nelle economie avanzate e riducendo i flussi di capitale nelle economie emergenti”. (Redazione)
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