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FISCO

Richiesta dati in possesso del Fisco se il «redditometro» è presunzione semplice

Se la presunzione si forma nel contraddittorio, va condiviso il principio espresso dalla Cassazione nella recente sentenza n. 13289

/ Alfio CISSELLO

Giovedì, 30 giugno 2011

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Pochi giorni fa, in un articolo di commento alla sentenza n.  13289 del 2011 (“Vano il divieto di richiedere dati già in possesso del Fisco” del 25 giugno 2011), è stata giustamente sottoposta a critica l’impostazione della Corte di Cassazione, ove, in sostanza, è stato affermato che il divieto, posto dall’art. 6 della L. 212/2000, non impedisce agli Uffici finanziari di chiedere documentazione già in loro possesso, siccome ciò si giustificherebbe in base al fatto che in tal modo si potrebbe addivenire, mediante il preventivo contraddittorio, alla ragionevole misurazione della pretesa, assumendo rilievo non già il “documento” ma “l’informazione” che, legata al bene documentalmente certificato, potrebbe tornare utile nel procedimento

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