Nelle comunicazioni «black list» codice fiscale della casa madre estera
La ris. 71 dell’Agenzia esamina le modalità di compilazione del modello nei casi in cui la controparte estera si identifica direttamente in altri Stati
Dopo un silenzio durato mesi, l’Agenzia delle Entrate ritorna su una questione di interesse riguardante uno degli adempimenti più controversi introdotti nel 2010, rappresentato dall’obbligo di comunicazione delle transazioni intercorse con operatori localizzati nei paradisi fiscali (art. 1 del DL 40/2010).
Il caso esaminato dalla risoluzione n. 71 di ieri, 6 luglio 2011, riguarda gli acquisti che un’impresa italiana ha effettuato da una società lussemburghese identificata direttamente ai fini IVA in tre Stati comunitari (Regno Unito, Germania e Francia) e le relative modalità di indicazione di queste operazioni sul modello di comunicazione.
Quanto al presupposto per l’obbligo di comunicazione, l’Agenzia ribadisce l’orientamento consolidato (espresso nella circolare ...
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