Sganga: perché attaccano solo i commercialisti?
Caro Direttore,
la lettura di Eutekne.info di ieri, 17 agosto, merita da parte mia una particolare attenzione, considerando che, oltre alla mia intervista, (si veda “Sganga: «Basta con le esternazioni politiche, ci vuole più condivisione»”) sono pubblicati interventi a tua firma (si veda “Questa volta vincono i commercialisti italiani”) e un’interessante intervista al nostro presidente Siciliotti (si veda “Siciliotti: «Senza questa strategia, saremmo stati l’anello debole»”). Se tutto si fosse fermato ai titoli non avrei sentito alcun bisogno di intervenire. Ma così non è.
L’intervista al nostro presidente è a dir poco storica, visto che ha deciso di porre un confine ben definito; da una parte il “Siciliotti-pensiero” che, nel ricordare che siamo bravi e belli, sottolinea che in virtù di tanto possiamo parlare di tutto, anzi dobbiamo parlare dando pagelle a destra e a manca con il rischio di inimicarci qualcuno; dall’altra, lo “Sganga-pensiero”, che ritiene sia un errore intervenire sugli aspetti prettamente politici, perché qualunque sia il giudizio espresso non v’é dubbio alcuno che si rischia l’incattivimento del colpito di turno dai nostri critici strali.
La posizione di Siciliotti mi fa pensare che abbia strategicamente deciso di annunciare al popolo dei commercialisti l’innalzamento di una diga insormontabile. È però necessario essere quanto mai chiari e trasparenti. Allora, esplicito meglio il mio pensiero, che oggi è più rafforzato di ieri perché spinto e condiviso dai quattordici Ordini che formano la Federazione di Calabria e Basilicata.
Non v’è dubbio alcuno che bisogna gioire per lo scampato pericolo; bisogna però chiedersi perché, periodicamente, attaccano solo la nostra categoria professionale. A leggere l’intervista del nostro presidente, sembra quasi che abbiano soppresso tutte le altre professioni e che l’unica sopravvissuta sia la nostra. Il che ovviamente non è vero e per di più, mentre delle altre non se ne parla, la nostra viene periodicamente messa in discussione. Perché? È questo il problema.
Dalle parole di Siciliotti pare che il nostro salvataggio sia dovuto allo straordinario vincolo interlocutorio con Alfano, di cui solo oggi (ieri, ndr), leggendo Eutekne.info, sono venuto a conoscenza. Mi chiedo: se così è, perché patire tante sofferenze? Diciamo al nostro amico Alfano: “Facci stare un po’ tranquilli e dacci il nostro pane quotidiano individuabile nella nostra permanenza nell’ambito delle categorie professionali”; andando più nello specifico, nella capacità di rimanere intermediari della fede pubblica e in campo sia fiscale che contabile. Ricordiamo ad Alfano che, senza la nostra presenza, la giustizia tributaria va a ramengo e che non può essere messa in dubbio l’equipollenza del nostro percorso con quello di revisori contabili. E chissà se possiamo osare ricordargli che senza di noi la conciliazione è monca.
Non mi sento di condannare, così come fa il nostro presidente, i Consigli nazionali precedenti per il solo fatto che compravano anche pagine intere per diffondere il proprio pensiero; ognuno fa quello che può, e non so quanti sono d’accordo, certo io no, con il modo in cui oggi si gestiscono i rapporti con i media. Certo, c’è da chiedersi perché Il Sole 24 Ore, giornale di Confindustria, per il quale di recente è stato deciso un contributo annuo raddoppiato rispetto al passato, assuma un atteggiamento non benevolo nei nostri confronti, almeno in questa circostanza.
Fa bene il nostro presidente a richiamare la serietà delle e nelle nostre azioni, ragione questa che deve spingere a comprendere lo spirito del comunicato della Federazione Calabria e Basilicata, teso non certo a disconoscere la necessità di essere compatti a rigettare gli attacchi di cui da più tempo siamo bersagli, ma piuttosto a dire, cosa da me ampiamente condivisa, di non parlare di cose alle quali nessuno ci ha delegato a intervenire.
Apprezzo l’ultimo passaggio dell’intervista al presidente, allorquando afferma che si può anche cambiare strategia. Ma mi chiedo come e quando, se è vero, com’è vero, che, nonostante le richieste di Felice Ruscetta oggi e Roberto D’Imperio ieri, il presidente ha ritenuto di non convocare un Consiglio straordinario per verificare la strategia politica da egli oggi espressa a nome del Consiglio nazionale nella sua interezza.
Ringrazio il Presidente della grande mole di cui si sta caricando, a prescindere dalla condivisione dell’attività svolta. Sento però il dovere di intervenire quando è necessario, sperando di non essere per questo ghettizzato e tanto meno essere considerato poco serio.
Giorgio Sganga
Segretario del CNDCEC
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