Propongo agli onesti una campagna anti-condono
Caro Direttore,
perché non lanciare, con una logica chiaramente provocatoria, una campagna anti-condono strutturata come segue?
Gli onesti, coloro che ritengono di avere pagato le imposte in modo corretto, fanno i conteggi come se volessero aderire al (futuro) condono, ma invece di versare il denaro all’Erario, lo versano in un fondo che viene gestito dai Dottori Commercialisti (in ogni Ordine, viene nominato un pool di colleghi specializzati in contenzioso tributario, che lavorerà solo per il bene dell’Ordine di appartenenza).
Come viene gestito il fondo? Viene gestito per tutelare nelle opportune sedi (contenzioso tributario) coloro che dovessero essere raggiunti da accertamenti per non aver aderito al condono.
Se poi la premessa fatta è giusta, ossia se si tratta di contribuenti che hanno sempre fatto il loro dovere di onesti cittadini, è molto probabile che non verrebbero raggiunti da alcun accertamento, in quanto ciò che hanno pagato è congruo. E anche se dovessero ricevere “visite sgradite”, avrebbero probabilmente vita facile a difendersi.
Alla fine, dopo il decorso del periodo di prescrizione, il residuo del fondo verrebbe redistribuito, in proporzione, agli stessi contribuenti che avevano contribuito a formarlo.
Idea eversiva o legittima difesa dagli interessi dei politici?
Sottrazione di risorse allo Stato o legittima applicazione della democrazia e autogestione del proprio denaro da parte cittadini?
A voi le risposte.
Paolo Manzoni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna
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