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LETTERE

Dall’Italia di Luigi Einaudi ad oggi, nulla è cambiato

Mercoledì, 25 aprile 2012

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Egregio Direttore,
ho letto con piacere giorni fa i suoi editoriali del 16 e 17 aprile, “Un delirio chiamato IMU” e “IMU, il delirio continua”.

A volte, però, non so se rallegrarmi del fatto che questo malessere/malumore, per come è stata gestita e continua ad essere gestita la politica fiscale nel nostro Paese, sia condiviso da tutti i colleghi, oppure rattristarmene.
Bisogna infatti constatare che, pur essendo tutti scontenti (popolazione, professionisti, imprenditori), niente in concreto viene fatto.

Proprio ricollegandomi ai suoi due editoriali e ai vari commenti che, da ogni parte, ultimamente fioccano sul Governo, ripropongo con disillusa amarezza un estratto di “Prediche Inutili” di Luigi Einaudi del 1956: “Le leggi frettolose partoriscono nuove leggi intese ad emendare, a perfezionare; ma le nuove, essendo dettate dall’urgenza di rimediare a difetti proprii di quelle male studiate, sono inapplicabili, se non a costo di sotterfugi, e fa d’uopo perfezionarle ancora, sicché ben presto il tutto diventa un groviglio inestricabile, da cui nessuno cava più i piedi”.

Dopo 56 anni, dopo la Prima Repubblica, dopo la Seconda Repubblica, dopo Governi tecnici, Governi politici e quant’altro, siamo ancora nella medesima situazione.


Elena Mucci
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Pistoia

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