Revisori Enti locali, estrazione da rinviare finché l’elenco sarà aggiornato nel 2013
Caro Direttore,
anch’io rientro tra gli sfortunati che hanno ricevuto la laconica PEC del Ministero che segnalava la mancanza dei requisiti per entrate a far parte dell’elenco dei revisori degli Enti locali, nonostante i 52 crediti che avevo maturato in “revisione legale” (materia ritenuta perfettamente valida dal CNDCEC nelle sue Informative).
Condivido pienamente la tua risposta al collega Miglio (si veda “Per il Ministero, siamo revisori a tutti gli effetti o solo parzialmente?”). Tuttavia, a differenza tua, credo che, in questo caso, le nostre proteste dovrebbero indirizzarsi con forza anche nei confronti del nostro Consiglio Nazionale.
A seguito della mia esclusione ho avuto modo di parlare con chi nel mio ordine, quello di Milano, si è occupato direttamente delle questione, nonché con un autorevole membro della Commissione competente presso il Consiglio Nazionale. Il quadro che ho potuto ricavare è il seguente: il Ministero si è trovato in difficoltà a classificare quali materie oggetto di formazione rientrassero nell’elenco di quelle compatibili con il dettato normativo ed ha chiesto l’aiuto del Consiglio Nazionale, nonché dei principali Ordini Territoriali. Bene, sono stati questi ultimi a consigliare con forza la soluzione intransigente, capisco che la cosa possa sembrare paradossale: da un lato il Consiglio Nazionale emana un’Informativa che apre le porte anche a chi ha maturato crediti in materie non propriamente attinenti e dall’altro è il principale fautore della linea “dura”.
Tutto ciò pare non avere senso, però se si vuole essere un po’ cinici un senso ce l’ha eccome, come giustamente sostiene il collega Miglio siamo in un periodo di crisi economica, e restringere l’accesso ad un elenco garantisce ai pochi che invece sono iscritti la possibilità di accumulare più incarichi, soprattutto se si considera l’incredibile tempismo con cui tale elenco è stato pubblicato, ovvero il 30 di novembre, quando cioè il termine per accumulare i crediti che garantiscono la possibilità di iscrizione a partire dal 2013 è già scaduto.
A conferma di quanto scrivo segnalo che, più di un mese fa, sul sito del Ministero dell’Interno l’elenco è divenuto consultabile online per qualche ora, prima di essere nuovamente oscurato fino al 30 di novembre: bene, allora il mio nominativo, come immagino quello di tanti altri colleghi, era presente tra gli abilitati. Credo che a questo punto l’unica soluzione possibile sia quella di rimandare l’estrazione degli incarichi con il nuovo metodo fino a quando l’elenco sarà aggiornato nel 2013 e parallelamente quella di dare la possibilità ai colleghi che lo volessero di maturare i crediti necessari per l’iscrizione almeno fino alla fine di quest’anno. Sono sicuro che chi risulta già iscritto non avrà nulla in contrario, come, infatti, mi ha detto ieri l’autorevole membro della Commissione competente presso il CNDCEC: “Da adesso fino a febbraio saranno assegnati solo qualche decina di incarichi”. Saranno anche solo qualche decina, ma credo sia sacrosanto che tutti abbiano la possibilità di ottenerli e non solo qualche ristretta elite.
Alfonso Mariella
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano
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Caro Collega,
non vi è dubbio alcuno che, nella vicenda, le rimostranze vadano fatte, ciascuno per quanto di competenza, sia al Ministero dell’Interno che al Consiglio nazionale che rappresenta la categoria.
Anzi, a leggere la tua lettera verrebbe da dire che anche alcuni Ordini territoriali non sono esattamente immuni da qualche piccola responsabilità nell’immane confusione che sta venendo fatta sulla pelle di chi, avendone le competenze, vuole in fondo svolgere solo una funzione che è propria della sua professione.
Quello che conta è cominciare anzitutto dal Ministero dell’Interno e passare poi alle rappresentanze nazionali e locali di categoria, senza fermarsi esclusivamente su di esse, come molto spesso si tende a fare.
Non perché meritino più comprensione o attenzione: semplicemente perché, altrimenti, finisce ogni volta che i decisori finali dei numerosi travagli dei commercialisti italiani quasi nemmeno hanno l’eco del grado di insofferenza che le loro peregrine gesta determinano.
Enrico Zanetti
Direttore Eutekne.Info
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