Dubbi di legittimità costituzionale per l’intero istituto della mediazione
Gentile Redazione,
in materia di mediazione fiscale, il problema non è solo e tanto quello di stabilire come si calcoli la maggiore imposta dovuta.
È l’intero istituto a essere in dubbio di legittimità costituzionale, come già rilevato da numerosi organi giudicanti.
Infatti:
- tale istituto provoca squilibrio a favore dell’Agenzia sul rapporto di parità procedurale fra le parti in contenzioso;
- nella fase di mediazione, il riesame delle controversie è fatto dallo stesso organo che emette l’atto oggetto d’impugnativa (o dal funzionario della porta accanto);
- per i motivi che, giustamente, avete sottolineato su Eutekne.info (si veda “La mediazione fiscale complica le liti sui rimborsi IRAP” del 22 maggio), l’istituto espone i consulenti e i difensori a rischi lampanti di soccombenza processuale (e conseguenti profili risarcitori) per obiettive incertezze normative che sono fonti di errori;
- l’istituto ottiene quindi l’effetto pratico di rendere eccessivamente onerosa la difesa per le vertenze d’importo medio inferiore a 1.000 euro, proprio a causa della complessità della procedura con doppio livello di contenzioso;
- il contribuente è quindi praticamente costretto a pagare, indipendentemente dalla fondatezza della richiesta, per importi inferiori all’indicata soglia minima.
Luca Tarditi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino
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