Esclusa la variazione IVA per i premi di fedeltà
La nota è ammessa per gli abbuoni e sconti previsti contrattualmente, ma non per i «bonus»
La concessione ai clienti affiliati di premi a chiusura dell’esercizio, quale ripartizione di vantaggi accordati al cedente dai fornitori per il raggiungimento di determinati livelli di acquisti, non è qualificabile come il riconoscimento di uno sconto – ancorché espressamente regolato nei rapporti contrattuali tra le parti – e, pertanto, non attribuisce il diritto all’emissione della nota di variazione IVA.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 13312/2013, pubblicata ieri, ribadendo un principio ormai consolidato, ovvero che il ricorso alla procedura di rettifica di cui all’art. 26, comma 2 del DPR n. 633/1972 – per l’applicazione di abbuoni o sconti, con la connessa riduzione dell’ammontare imponibile – richiede la soddisfazione di due condizioni ...
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