Un’interrogazione per ripristinare la certezza del diritto in materia tributaria
Caro Direttore,
mi permetta, per suo tramite, di rivolgere il mio apprezzamento al Collega Giampiero Guarnerio per l’interessante segnalazione che ha fatto su Eutekne.Info e anche per il garbo e l’ironia con cui ha ritenuto di farla (si veda “Quando si dice l’alea del giudizio...”).
Due sentenze sulla medesima questione, affrontate dal medesimo collegio giudicante che tiene udienza per entrambe nel medesimo giorno e raggiunge però conclusioni opposte.
Tempo fa, non ricordo esattamente quanto, ebbi modo di scrivere su questo stesso quotidiano un editoriale dal titolo, non meno ironico (forse meno garbato), “Fermate la Cassazione, voglio scendere”.
Qui però siamo ben oltre l’impressione di arbitrarietà che già in passate occasioni hanno suscitato alcune pronunce tra loro contrastanti.
Ecco perché ho immediatamente predisposto un’interrogazione parlamentare al Ministero della Giustizia, che volentieri riporto qui di seguito “in anteprima” per i sempre attenti lettori del vostro quotidiano, fonte di ispirazione e indispensabile ancoraggio alla realtà e ai problemi di tutti i giorni, per non perdersi nel “Palazzo”.
Nessun intento punitivo a priori e sempre credito di buona fede a tutti fino a prova contraria, ma credo sia tempo e ora che in certi ambienti comprendano che la voce dei cittadini contribuenti e di chi li rappresenta non rimane inerte al punto da lasciar loro credere di poter giungere a livelli di trascuratezza così lampanti senza nemmeno doversi prendere la briga di spiegare come tutto questo sia possibile.
Interrogazione urgente
Al Ministro della Giustizia per sapere, premesso che:
- in data 9 aprile 2013 si sono tenute, tra le altre, due udienze avanti alla Corte di Cassazione aventi per oggetto entrambe la medesima questione di diritto tributario: la detraibilità o meno dell’IVA assolta “a monte” di operazioni attive effettuate in regime di reverse charge, per le quali è stata omessa l’emissione dell’autofattura;
- da queste due udienze sono scaturite altrettante sentenze, di cui l’una (n. 20771 dell’11 settembre 2013) ha concluso che l’omessa emissione dell’autofattura determina la perdita del diritto alla detrazione dell’imposta assolta “a monte”, con la conseguenza che il contribuente sarà costretto a versare l’imposta “a valle” relativa all’omessa autofattura, oltre alle sanzioni conseguenti; l’altra (n. 20486 del 6 settembre 2013) ha concluso che l’omessa emissione della autofattura non determina la perdita del diritto alla detrazione dell’imposta assolta “a monte”, altrimenti si violerebbe il principio della neutralità dell’imposta;
- le due udienze da cui sono scaturite le due sentenze, oltre che essere state tenute lo stesso giorno, hanno anche presentato la perfetta identità del collegio giudicante, composto per entrambe dai dott. Adamo Mario (Presidente), dott. Valitutti Antonio, dott. Meloni Marina, dott. Perrino Angelina Maria e dott. Conti Roberto Giovanni;
- si è quindi in presenza di due sentenze, aventi per oggetto la medesima fattispecie, frutto di due udienze tenutesi lo stesso giorno e a cura del medesimo collegio giudicante, che hanno però dato luogo a due dispositivi diametralmente opposti nelle conclusioni, l’uno favorevole al contribuente, l’altro favorevole agli uffici finanziari;
se codesto Ministero ritenga di intraprendere iniziative di formazione, specializzazione e organizzazione del lavoro dei magistrati della Corte di Cassazione che giudicano in materia tributaria, al fine di ripristinare la certezza del diritto che viene inevitabilmente meno in presenza dei livelli ingiustificati dell’alea del giudizio, che sempre più spesso caratterizzano i giudicati della Corte di Cassazione in materia tributaria, di cui il caso illustrato costituisce ormai più esempio sintomatico che caso limite.
Enrico Zanetti
Vicepresidente Commissione Finanze della Camera
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