Per la commercialità nella PEX conta il criterio sostanziale
Secondo la Suprema Corte, non è corretto desumere l’inattività della società oggetto di cessione dalla mera certificazione della Camera di Commercio
La sentenza di merito che, nel disconoscere il regime di “participation exemption” (PEX), condanna l’imputato per dichiarazione infedele, non può fondarsi esclusivamente sull’inattività della società “ceduta” desunta da una certificazione camerale, dovendo affrontare il problema della commercialità attraverso un criterio sostanziale, finalizzato ad accertare l’esistenza di una struttura operativa idonea, anche potenzialmente, alla produzione e/o commercializzazione di beni o di servizi.
Sono queste le interessanti precisazioni rese dalla sentenza n. 41686 della Corte di Cassazione, depositata ieri.
Il rappresentante legale di una srl veniva condannato, sia in primo grado che in appello, per la fattispecie di dichiarazione infedele di cui all’art. ...
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