Per la Fondazione Commercialistitaliani, col 730 precompilato un nuovo adempimento
Altro che semplificazione: il modello 730 precompilato si traduce nell’ennesimo obbligo fiscale e in una nuova scadenza. A sostenerlo è la Fondazione Commercialistitaliani che – come si legge in un comunicato stampa – a proposito della sperimentazione dal 2015, quindi dal periodo d’imposta 2014, della dichiarazione dei redditi precompilata dall’Agenzia delle Entrate, evidenzia la necessità di “eliminare dubbi, rischi e responsabilità, altrimenti” l’iniziativa si tradurrà in un grosso insuccesso.
Nel dettaglio – spiega la Fondazione – la procedura, messa a disposizione di lavoratori dipendenti, assimilati e pensionati (circa 30 milioni di contribuenti), si fonda utilizzando le informazioni disponibili in Anagrafe tributaria, nonché le cifre trasmesse da banche, assicurazioni ed enti previdenziali oltre a quelle contenute nelle certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta con riferimento ai redditi di lavoro dipendente e assimilati, di pensione e ai redditi diversi come le prestazioni occasionali; organismi, questi, che entro il 28 febbraio dovranno inviare all’Agenzia delle Entrate, per ogni contribuente, i dati su interessi e oneri accessori, mutui, premi assicurativi, contributi previdenziali e assistenziali, oltre a quelli versati alla previdenza complementare.
Inoltre, entro il 7 marzo, i sostituti d’imposta dovranno fornire telematicamente all’Agenzia il modello CUD di ogni contribuente di cui gestiscono la posizione fiscale. Pertanto, “l’invio telematico è a tutti gli effetti un nuovo adempimento fiscale nonché una nuova scadenza, perché finora il CUD veniva consegnato solo al lavoratore” – chiude il comunicato – mentre “resta comunque ferma la possibilità di predisporre il 730 nelle stesse modalità finora usate”. (Redazione)
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