Fondazione Commercialistitaliani e Unagraco critiche sul DLgs. semplificazioni
Con due distinti comunicati stampa di ieri, la Fondazione Commercialistitaliani e UNAGRACO hanno espresso le proprie perplessità sul DLgs. in materia di semplificazioni fiscali, attuativo della L. 23/2014.
In particolare, la Fondazione ritiene opportuno un rinvio del modello 730 precompilato ai prossimi anni.
Su oltre 18 milioni di contribuenti che hanno presentato il 730 per il periodo d’imposta 2012 – riporta il comunicato – il 50% ha usufruito di detrazioni per spese sanitarie. La stessa percentuale quindi, almeno per il primo anno (2015), potrebbe avere necessità di integrare e/o modificare il 730 precompilato.
In pratica, chi vorrà sfruttare le detrazioni del 19% per spese sanitarie dovrà variare la dichiarazione 730 precompilata e ricalcolare le imposte. La stessa cosa dovrà fare anche chi ha sostenuto spese per ristrutturazione edilizia (20% circa dei contribuenti) o ha sostenuto spese di istruzione (5% circa dei contribuenti).
Se 730 precompilato deve essere – prosegue la Fondazione – che siano inserite dall’Agenzia delle Entrate (facendo riferimento all’ultima dichiarazione per l’anno 2013) le spese sostenute negli anni precedenti relative a ristrutturazioni edilizie, risparmio energetico e bonus mobili, la cui entità è conosciuta dell’Amministrazione finanziaria. Un analogo comportamento può essere adottato per gli immobili locati con contratto registrato, essendo anche queste informazioni conosciute dall’Agenzia.
UNAGRACO, invece, “punta il dito” contro quella che definisce un’apertura indiscriminata anche ad altre categorie di soggetti non abilitati a svolgere assistenza fiscale. Nonostante il Governo in un primo momento avesse escluso un simile allargamento – si legge nel comunicato – nel provvedimento risulta invece evidente l’accoglimento delle richieste provenienti dalla Commissione Finanze del Senato, su suggerimento del Presidente Marino al Sottosegretario Baretta, di inserire nel testo del decreto anche i tributaristi e i professionisti non abilitati.
L’Unione giudica inammissibile che una simile collaborazione possa essere estesa anche a soggetti non qualificati e non garanti della fede pubblica, al pari dei commercialisti: “Come sindacato di categoria non possiamo che esprime il nostro più grande disappunto per una simile decisione, che porta ancora una volta a svilire il nostro lavoro e l’intera categoria”.
A tal proposito, UNAGRACO si dichiara sin da ora pronta a tutelare l’immagine della categoria in tutti i modi e con tutte le forme di lotta ritenute necessarie, anche attraverso la proclamazione del diritto di sciopero. (Redazione)
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