Il Governo accelera sulla riforma fiscale, in arrivo tre nuovi decreti delegati
Il Governo accelera sull’attuazione della delega per la riforma fiscale. Dopo il decreto sulle semplificazioni fiscali approvato in via definitiva nei giorni scorsi e il provvedimento su Catasto e commissioni censuarie, all’ordine del giorno del pre-Consiglio dei Ministri in programma oggi nella versione finale, entro novembre dovrebbero essere presentati almeno altri tre decreti delegati di rilievo: il primo sull’abuso di diritto, un secondo per riordinare il sistema delle sanzioni, il terzo per introdurre la cooperative compliance. Sarebbe questa una delle indicazioni emerse dal confronto di ieri a Palazzo Chigi.
Nel dettaglio, l’incontro, al quale hanno partecipato il Premier Renzi, il Ministro dell’Economia Padoan, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Delrio e il Viceministro all’Economia Casero, ma anche la Direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi e i team economici del MEF e di Palazzo Chigi, è servito per mettere a punto la strategia per arrivare, entro il 26 marzo, ad attuare la delega fiscale approvata all’inizio dell’anno.
Come accennato, l’Esecutivo ha già approvato in via definitiva il decreto sulle semplificazioni fiscali e altri due provvedimenti sono vicini al varo, con il secondo passaggio in CdM, riguardanti le commissioni censuarie (per riformare il catasto) e le accise dei tabacchi.
Le nuove norme che sarebbero in arrivo sono ugualmente di grande importanza, ma toccano da vicino il Fisco delle imprese, con l’obiettivo di cambiare strategia e puntare a dare certezze, promuovendo lo sviluppo. Centrale nella strategia dovrebbe essere la norma sulla cooperative compliance, che dovrebbe prevedere, almeno nella fase iniziale, che per le grandi imprese, che già hanno personale dedicato alla gestione del rischio fiscale, possa essere richiesto l’aiuto dell’Agenzia delle Entrate che affiancherebbe uno o due funzionari. Si passerebbe da un Fisco che penalizza a posteriori a uno che aiuta preventivamente a gestire con correttezza l’ambito tributario. I benefici non sarebbero solo per il contribuente, ma anche per l’Erario: sarebbe infatti stato calcolato che per le prime 3.000 imprese passa il 40% dell’imponibile fiscale italiano (sia sotto forma di trattenute salariali, sia di imposte dovute sull’attività d’impresa).
Il primo decreto ad arrivare, comunque, dovrebbe essere quello sull’abuso di diritto, che introduce nuove formulazioni per il nostro Paese per chiudere le maglie a chi, di fatto, aggira il Fisco utilizzando, in modo non corretto, norme giuridiche realmente esistenti. Le sfumature tra evasione, elusione e abuso di diritto sono flebili, ma il decreto dovrebbe proprio identificarle per evitare anche dubbi interpretativi, che poi sono quelli che talvolta frenano lo sviluppo aprendo diatribe giudiziarie lunghissime.
Di rilievo, infine, è anche il decreto delegato che riordinerà la sanzioni. In particolare, dovrebbe essere rivisto il rapporto tra le penalità amministrative e i legami con la normativa fiscale che si trasforma in penale. (Redazione)
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