Presentati circa 3.700 emendamenti al Ddl. di stabilità
In tutto, sono circa 3.700 gli emendamenti presentati dai deputati al Ddl. di stabilità, che vanno dall’IVA da portare al 4% anche per gli ebook al rafforzamento del bonus bebè per le famiglie meno abbienti. Tra le proposte, si chiede poi l’ecobonus al 65% per tutto il 2015 anche per gli interventi antisismici, la cancellazione del taglio ai patronati, una revisione delle norme sull’IRAP per non penalizzare le PMI, più fondi per la non autosufficienza, la Sla e per la ricerca, oltre alla “local tax”, sempre più quotata tra le nuove misure in entrata.
La Commissione Bilancio della Camera comincerà la prossima settimana l’esame delle proposte, per oltre un quarto targate Pd, tra cui quelle della minoranza dem che, hanno annunciato Stefano Fassina e Gianni Cuperlo, puntano sull’aumento delle aliquote della tassa di successione (ipotesi peraltro già circolata e negata con chiarezza dal Premier meno di un mese fa).
Molti emendamenti, come preannunciato, si concentrano comunque sui temi più “caldi” della manovra, dalle tasse su TFR e fondi pensione (su cui il Governo ha aperto a correttivi, ma nel rispetto dei saldi) al pressing per aumentare i fondi per i nuovi ammortizzatori sociali. Quest’ultimo tema è legato a doppio filo, anche nelle intenzioni del Governo, alla realizzazione del Jobs Act, all’esame della Commissione Lavoro sempre a Montecitorio, che s’intreccia anche “da calendario” con la legge di stabilità e potrebbe rallentarne i lavori.
Sul fronte lavoro, modifiche potrebbero arrivare anche sugli incentivi alle nuove assunzioni, visto che, dopo la richiesta arrivata dalla Commissione guidata da Cesare Damiano di concedere lo sconto solo a chi non ha licenziato in precedenza, il Ministro Giuliano Poletti ha assicurato che il confronto è aperto e che questo è uno “dei punti su cui vale la pena lavorare”.
Intanto, in Commissione è arrivato anche il primo emendamento del Governo, quello preannunciato per ridurre il deficit di 4,5 miliardi come da accordi con la Ue.
Nonostante il preannunciato tetto a 500 emendamenti segnalati, su cui poi si andrà effettivamente al voto, i deputati non hanno rinunciato a chiedere una miriade di modifiche: dopo il Pd, il Movimento 5 Stelle ne ha presentati 643, Forza Italia 569, la Lega quasi 400 (373), mentre Sel arriva a 266. Tanti anche gli emendamenti di Ncd (242), mentre Scelta Civica avanza 120 richieste, Fratelli d’Italia 108, Per l’Italia 81, una sessantina le minoranze linguistiche, un’altra sessantina i socialisti, 30 le altre componenti del gruppo misto. Infine, sono arrivati 53 emendamenti dalle varie Commissioni coinvolte. (Redazione)
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