Nuova tassonomia XBRL, sul nostro lavoro regole stabilite dall’alto
Gentile Redazione,
sottoscrivo in pieno quanto pubblicato dal collega Alberto Cacciani di Parma (si veda “La nuova tassonomia XBRL dovrebbe restare facoltativa”): “io non ho fatto parte della sperimentazione nella presentazione dei bilanci con anche la Nota integrativa informatizzata con l’XBRL, ma mi sono scaricato giusto adesso dal sito il documento. A vederlo, mi è venuto male. Le informazioni sono sempre state fornite nella Nota integrativa, ma doverle per forza inserire in un formato obbligatorio comporterà un aggravio di tempo di persone con un costo assurdo, se pensiamo che il lettore non ha alcuna funzionalità in più sul singolo bilancio. Per far guadagnare i gestori di banche dati si dovrà lavorare il triplo senza riconoscimento da parte del cliente, che non capirà certo il perché della richiesta di un aumento della tariffa per la presentazione di un documento la cui firma cartacea rimane inalterata. Secondo me occorre opporsi a questo provvedimento «obbligatorio» e lasciarlo «facoltativo» per coloro che desiderano farlo”.
Ma è mai possibile che stabiliscano dall’alto delle regole che impattano direttamente sul lavori di noi dottori commercialisti e noi, i diretti interessati, non abbiamo mai voce in capitolo? Possibile che non si possa opporre, in tutte le sedi possibili e immaginabili, una voce forte, compatta, contraria a queste norme inutili, irrazionali e dannose che ci fanno ingoiare a forza? Se vi andate a prelevare un bilancio tedesco ci trovate forse un decimo delle informazioni che diamo qui in Italia, ma vi sembra possibile? A che serve tutto questo dettaglio e questa complicazione ad una srl a conduzione familiare come ce ne sono milioni?
Marco Baldi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Arezzo
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