Fusioni di enti non commerciali con registro al 3%
Confermata la tesi delle Entrate, precisando che potrebbe applicarsi l’agevolazione per le riorganizzazioni tra enti della medesima struttura
Le fusioni tra enti non commerciali, a differenza delle fusioni tra enti “aventi ad oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali o agricole”, scontano l’imposta di registro proporzionale del 3%. Tuttavia, se la fusione tra enti (non commerciali) avviene all’interno della medesima “struttura organizzativa, politica, sindacale, di categoria, religiosa, assistenziale o culturale”, le imposte di registro, ipotecaria e catastale trovano applicazione in misura fissa (200 euro ciascuna).
Questo è il chiarimento fornito ieri, nel corso del question time in Commissione Finanze della Camera, in risposta all’interrogazione parlamentare n. 5-04255.
Nello specifico, i deputati interroganti non ritengono condivisibile la tesi, sostenuta ...
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