Tassazione immobiliare, nel 2014 evasione pari a 4,3 miliardi
Nel 2014, il settore immobiliare presenta un tax gap – ossia la differenza tra quanto i contribuenti dovrebbero versare e quanto viene effettivamente versato – pari a 4,3 miliardi di euro, sostanzialmente in linea con il valore del 2012.
È quanto reso noto da Ministero dell’Economia e Agenzia delle Entrate, che oggi hanno presentato, nell’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, il rapporto Gli immobili in Italia, giunto alla quinta edizione.
Come si legge nel comunicato stampa congiunto, la fotografia scattata al 31 dicembre 2012 evidenzia che il 76,6% delle famiglie vive in una casa di proprietà, per comprare un’abitazione servono in media circa 181 mila euro (1.560 euro/mq), il tax gap (cioè la differenza tra il gettito potenziale e quello incassato, ad aliquote standard) nel settore immobiliare è pari nel 2012 a 4,2 miliardi di euro (pari al 18,4% del gettito teorico).
Lo studio analizza la distribuzione della proprietà e del patrimonio immobiliare sul territorio nazionale, in relazione alle caratteristiche socio-demografiche ed economiche dei proprietari. Ampio spazio viene dedicato anche all’analisi della struttura impositiva della ricchezza e dei redditi immobiliari, in Italia e nei principali Paesi europei, con un approfondimento tematico sul tax gap nel settore immobiliare.
Nel dettaglio, se si considera che ad ogni abitazione principale corrisponda una famiglia, come anticipato il 76,6% delle famiglie risulta risiedere in abitazioni di loro proprietà. Questo dato risulta sensibilmente più elevato al Sud (82,1%) e prossimo al dato nazionale al Nord (74,5%), mentre è più basso al Centro (72,8%).
Inoltre, rispetto al 2011, nel 2012 il numero degli immobili censiti al Catasto cresce di circa 1,1 milioni, superando quota 62 milioni e 877 mila. Oltre che dai consueti fenomeni di frazionamento o unificazione delle unità immobiliari esistenti e dagli accatastamenti delle nuove costruzioni, questo incremento è influenzato dalla regolarizzazione degli immobili mai dichiarati in Catasto, i cosiddetti “immobili fantasma”.
La superficie media di un’abitazione in Italia, determinata come rapporto tra superficie complessiva e numero di unità abitative totali, è pari a 116 metri quadri e le Regioni con abitazioni mediamente più grandi sono l’Umbria (133 mq), il Friuli Venezia Giulia e il Veneto (132 mq). Dimensioni mediamente più ridotte sono quelle riscontrabili in Valle d’Aosta (93 mq), Liguria (96 mq) e Basilicata (105 mq). Rispetto al 2011, si registra comunque un aumento della superficie abitativa (+1,5%) a livello nazionale.
Ancora, dai dati emerge che nel 2012 il valore del patrimonio immobiliare residenziale italiano è stato stimato in 6.574,9 miliardi di euro, in leggero calo rispetto al 2011 (-0,6%). Circa il 91% del valore riguarda le abitazioni e le relative pertinenze di proprietà delle persone fisiche. Il valore medio di un’abitazione nel 2012 è pari a circa 181 mila euro, in calo dell’1,8% rispetto al 2011. Una cantina o una soffitta di pertinenza valgono in media 5.400 euro, un box invece poco più di 20 mila euro.
Complessivamente, poi, le persone che nel 2012 hanno immobili locati sono più di 4,5 milioni, in crescita di circa l’11,2% rispetto ai 4,1 milioni del 2010. Il 34,2% dei locatori ha un’età compresa tra 51 e 70 anni, seguono quelli con età compresa tra 31 e 50 anni (il 24,1%) e gli ultrasettantenni (21,5%). Il numero di contratti di locazione stipulati nel 2012 (5,4 milioni) è aumentato del 15,9% rispetto al 2010, con un incremento del 6,7% per il canone annuo medio percepito.
La rendita da locazione annua più elevata si registra al Centro (11.500 euro), dove i valori immobiliari risultano più alti, con una crescita del 4,3% rispetto al 2010; segue il Nord, con 10 mila euro di canone da locazione annuo (e una crescita del 9,2%) e, infine, il Sud e le Isole, dove la locazione frutta in media 7.500 euro l’anno (+3%).
Infine, per quanto riguarda il prelievo sugli immobili, tra le imposte patrimoniali, l’IMU, di natura ricorrente, nel 2014 ha generato un gettito pari a 19,3 miliardi, mentre la TASI sui servizi indivisibili ha prodotto un gettito di 4,6 miliardi. Il gettito complessivo IMU-TASI 2014 (23,9 miliardi di euro) rimane pressoché invariato se confrontato con quello dell’IMU 2012 (23,8 miliardi). Nel 2014 è calato del 12,6% il gettito TASI-IMU relativo all’abitazione principale (3,5 miliardi), a fronte del gettito IMU 2012, che era risultato di circa 4 miliardi. In media i proprietari di prima casa hanno pagato 204 euro nel 2014 contro i 227 euro nel 2012. (Redazione)
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