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L’Agenzia «difende» la sanzione del 30% sui depositi IVA virtuali irregolari

La circ. 12 sostiene applicabilità e proporzionalità della sanzione, in contrasto con quanto affermato dalla Corte di Giustizia

/ Barbara ROSSI e Fabio Tullio COALOA

Mercoledì, 25 marzo 2015

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Con la circolare n. 12, l’Agenzia torna sulle conseguenze sanzionatorie derivanti dall’introduzione “virtuale” dei beni nel deposito IVA, tema recentemente trattato dalla Corte di Giustizia Ue nella causa C-272/13, Equoland.
In merito, si ricorda che attraverso la citata pronuncia, i giudici unionali si sono espressi, in primis, sulla facoltà del singolo Stato di esigere l’introduzione fisica delle merci nel deposito IVA come condizione per sostituire il reverse charge all’estrazione dei beni dal deposito al versamento dell’imposta in dogana, e, in secundis, sulle conseguenze sanzionatorie derivanti in caso di irregolare utilizzo del deposito.

Sul primo punto, la Corte ha chiarito, come sottolinea anche l’Agenzia, che l’art. 16 della direttiva ...

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