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Via libera della Camera alla riforma del Terzo settore

/ REDAZIONE

Venerdì, 10 aprile 2015

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Nella seduta di ieri, la Camera ha approvato il Ddl. delega per la riforma del Terzo settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale (C. 2617-A), con l’assorbimento delle abbinate proposte di legge C. 2071, 2095 e 2791). Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

In merito, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha espresso “soddisfazione” e “apprezzamento” per il lavoro svolto dalla Commissione Affari Sociali, dai relatori e dall’Aula, che ha consentito di “migliorare il testo consegnato dal Governo”. L’approvazione, secondo il Ministro, “segna un passaggio importante nel percorso parlamentare di un provvedimento che punta, definendo un quadro di regole certe e di trasparenza e senza intaccare il valore della pluralità delle esperienze, a introdurre misure per favorire la partecipazione attiva e responsabile delle persone, valorizzare il potenziale di crescita e di creazione di occupazione insito nell’economia sociale e nelle attività svolte dal cosiddetto Terzo settore, anche attraverso il riordino e l’armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno”, oltre al “ricoscimento del carattere universale del servizio civile, cioè aperto a tutti e su base volontaria”.

Inoltre, la legge delega punta a “dare certezza di risorse”. Su questo piano, ha proseguito Poletti, “le previsioni che contiene si affiancano a scelte già compiute con la legge di stabilità, che ha stanziato oltre 115 milioni che, sommandosi ai 10 milioni ottenuti dai risparmi sulle spese generali della Presidenza del Consiglio, permetteranno, nel 2015, di avviare al servizio civile circa 50.000 giovani. Così come non vanno dimenticati i 500 milioni destinati alla stabilizzazione del cinque per mille, che consentiranno alle organizzazioni del Terzo settore di progettare e programmare i loro interventi finanziati con queste risorse”.

Per tutti questi motivi, l’auspicio del Ministro è che il Senato “possa assicurare una rapida approvazione del provvedimento”. (Redazione)

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