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Per l’Ocse sale il cuneo fiscale in Italia nel 2014

/ REDAZIONE

Mercoledì, 15 aprile 2015

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Torna a salire in Italia il cuneo fiscale, sia per i single che per le famiglie. Secondo i dati del rapporto Taxing wages dell’OCSE, pubblicato ieri, nel 2014 il peso della tassazione su una famiglia monoreddito con due figli è stato del 39%, 0,5 punti percentuali in più del 2013, e il quarto più elevato tra i Paesi dell’organizzazione. Per i single, il cuneo è aumentato di 0,37 punti al 48,2%, collocando l’Italia al sesto posto per pressione fiscale tra i Paesi OCSE.

Nel 2013, prosegue l’OCSE, il cuneo fiscale per le famiglie monoreddito era invece calato, sempre di 0,5 punti, e l’Italia era così scesa al quinto posto della graduatoria tra i Paesi OCSE, superata dall’Austria, che nel 2014 scende invece al sesto posto. Invariato il trio di Paesi in cui la pressione fiscale per questa categoria di famiglie è più elevata: Grecia (43,4%), Belgio (40,6%) e Francia (40,5%). Per quanto riguarda i single senza figli, la posizione dell’Italia nella classifica della pressione fiscale stilata dall’OCSE nel 2014 resta invariata rispetto al 2013. Davanti al nostro Paese ci sono sempre Belgio (55,6%), Austria (49,4%), Germania (49,3%), Ungheria (49%) e Francia (48,4%).

Secondo il Ministero dell’Economia, nel rapporto dell’OCSE “è possibile apprezzare l’effetto della riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti destinatari del bonus di 80 euro”. Il MEF sottolinea che “i dati mostrano per l’Italia nel 2014 rispetto al 2013 una diminuzione per i lavoratori dipendenti a basso reddito (con retribuzione al 67% della retribuzione media) di 2,5 punti percentuali per il lavoratore senza figli (attualmente al 42,4%)” e “pari a 2,3 punti” per chi ha figli a carico (attualmente al 26,7%).

Il calo, si legge sul sito del Ministero, riflette l’introduzione, con il DL 66/2014, a partire da maggio 2014, del bonus di 80 euro per i redditi al di sotto dei 26.000 euro. La misura sugli 80 euro, ricorda il MEF, è stata successivamente stabilizzata a partire dal 2015 e a regime la riduzione del cuneo fiscale sarà ancora più significativa: stime del Ministero valutano a partire dal 2015 un calo nell’ordine di 4 punti percentuali rispetto al 2013. Le misure di riduzione del cuneo fiscale sono in linea con quelle già intraprese dal 2013: la legge di stabilità per il 2014 aveva infatti aumentato e ridefinito le detrazioni per lavoro dipendente al fine di ridurre il carico fiscale per i lavoratori con redditi tra 8.000 euro e 55.000 euro. Per l’anno d’imposta 2014 la retribuzione media per l’Italia stimata dall’OCSE, che costituisce la base per i calcoli sul cuneo fiscale, è in lieve aumento rispetto a quella dell’anno precedente: 30.463 euro rispetto ai 30.039 del 2013.

La misura sugli 80 euro è specificamente disegnata per sostenere i redditi al di sotto dei 26.000 euro, soglia inferiore alla retribuzione media presa in considerazione nella pubblicazione. Per questa ragione – chiude il MEF – nel confronto internazionale non risulta evidente in Italia una diminuzione del cuneo fiscale per i lavoratori con retribuzione pari alla media. Per questi soggetti si assiste a un lieve aumento del cuneo fiscale, che riflette principalmente la scelta metodologica adottata nel Rapporto OCSE di prendere a riferimento l’aliquota dell’addizionale regionale vigente nella Regione della Capitale. (Redazione)

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