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Il reverse charge salva il soggetto non residente dall’omessa dichiarazione IVA

L’inversione contabile, se applicata legittimamente, solleva dall’obbligo il non residente che ha svolto prestazioni per un soggetto passivo residente in Italia

/ Stefano COMELLINI

Mercoledì, 6 maggio 2015

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L’inversione contabile esenta il soggetto non residente nello Stato dall’obbligo di dichiarazione IVA. Il principio, pur non affermato espressamente, si ricava dalla sentenza della Cassazione n. 18518 depositata ieri.

Nel caso di specie, un cittadino francese, residente in Francia e titolare di partita IVA francese, aveva svolto prestazioni di servizi per un soggetto passivo residente in Italia. In applicazione del combinato disposto di cui agli artt. 17 e 7-ter del DPR 633/1972 con cui si è previsto il sistema dell’inversione contabile (c.d. “reverse charge”), l’IVA era stata versata dal committente e il soggetto non residente aveva sì fatturato ma senza computare l’imposta.

Successivamente, egli non provvedeva alla dichiarazione IVA e al versamento ...

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