Oggi Consiglio dei Ministri tra delega fiscale e Jobs Act
Il Governo, con il Consiglio dei Ministri di oggi, dovrebbe chiudere alcuni importanti capitoli che riguardano Jobs Act e delega fiscale, ma potrebbe anche lasciare ancora aperte alcune partite. Secondo indiscrezioni circolate ieri, i due decreti attuativi su sanzioni e contenzioso tributario potrebbero anche slittare ancora in un prossima riunione dell’Esecutivo.
Dovrebbe invece concludere il suo secondo esame – per poi tornare alle Camere, dato che non si profila un accoglimento completo di tutte le osservazioni delle Commissioni – il decreto attuativo della delega che riguarda la riscossione.
L’aggio di Equitalia potrebbe passare dal 4,65 all’1% per chi paga subito spontaneamente la cartella entro 60 giorni (dopo il 6%). Il decreto delegato porta a 60 giorni il termine per chiedere la sospensione dei pagamenti, consente la “domiciliazione” bancaria delle rate fiscali e la possibilità di notifica delle cartelle alle imprese con posta certificata via web.
Per quanto riguarda la riorganizzazione delle agenzie fiscali, tra i nodi che saranno affrontati ci sarà anche la possibilità per l’Agenzia delle Entrate di sostituire i dirigenti decaduti con la sentenza della Corte Costituzionale con dei “quasi-dirigenti”: dipendenti in “posizioni organizzative” con funzioni dirigenziali a cui saranno garantite specifiche indennità economiche.
Infine, gli “sconti” fiscali, le cosiddette tax expenditure, dovranno essere confermati, modificati o cancellati a cinque anni dalla loro introduzione.
Passando invece al Jobs Act, il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, parlando ieri a SkyTg24 Economia, ha dichiarato “qualche ritocco” sui controlli a distanza, contenuti in uno degli ultimi quattro decreti attuativi del Jobs Act, “è probabile che ci sia”, nell’ambito di “scelte collegiali”. È “un tema sensibile che – ha sottolineato – deve rispondere essenzialmente a due vincoli: avere una norma chiara e rispettare le norme sulla privacy. Dentro questi due paletti troveremo un equilibrio, manca poco”, ha aggiunto.
Poletti ha anche escluso che ci sia “un buco” da coprire quest’anno determinato da un ampio ricorso alla decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato. “Certamente – ha aggiunto – è un provvedimento che funziona e questo elemento va considerato in termini assolutamente positivi”.(Redazione)
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