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LETTERE

Che senso ha la Certificazione Unica con redditi non dichiarabili nel 730?

Giovedì, 4 febbraio 2016

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Gentile Direttore,
l’anno scorso, in tema di Certificazione Unica, sono stato tra quelli che hanno accolto con favore il comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate, datato 12 febbraio 2015, con il quale si stabiliva che le certificazioni “contenenti esclusivamente redditi non dichiarabili mediante il modello 730” si sarebbero potute trasmettere, senza applicazione di sanzioni, anche dopo il 9 marzo (in quanto la naturale scadenza del 7 marzo cadeva di sabato).
La successiva circolare n. 26/2015, confermando quanto già espresso nel predetto comunicato, disponeva, solo per il 2015, sempre senza sanzioni, l’allineamento della scadenza della trasmissione della Certificazione Unica con quella del modello 770 semplificato, poi slittata automaticamente al 21 settembre insieme alla proroga del modello.

La logica di questo slittamento risiedeva, e continua a risiedere, nel fatto che la Certificazione Unica nasce con il preciso obiettivo di rendere disponibili all’Agenzia i dati per la dichiarazione 730 precompilata e, pertanto, le certificazioni relative a soggetti “non settetrentisti” non assumono alcun tipo di importanza rispetto alla finalità in parola.

Peraltro, si rileva che per quest’anno, da un lato, “la nuova certificazione unica, che certifica i redditi da lavoro dipendente e da pensione da parte dei sostituti d’imposta, fornirà all’Agenzia delle Entrate più informazioni rispetto all’anno scorso”, così come anticipato dal comunicato stampa dello scorso 15 gennaio, e “ciò si tradurrà in una semplificazione per i sostituti d’imposta, in quanto saranno sensibilmente ridotti i dati da inserire nel Modello 770 Semplificato”.
Dall’altro, l’Agenzia, nell’ambito di Telefisco 2016, ha rinnovato la proroga al 1° agosto, in coincidenza con l’invio del modello 770 semplificato 2016, della trasmissione telematica delle certificazioni non contenenti dati utili ai fini della predisposizione della dichiarazione precompilata (si veda “La Certificazione Unica 2016 «imbarca» tutti i coniugi” del 1° febbraio).

Ebbene, se fosse stata una mera eccezione concessa per il primo anno di osservazione dell’adempimento, avrei potuto capire e, di fatto, ne ho per primo beneficiato appieno; rendere, invece, quasi sistematico lo slittamento, facendolo coincidere con la scadenza del modello 770 semplificato, mi sembra una consapevole e scontata dichiarazione di non interesse a ricevere quei dati prima dell’inoltro telematico del 770.

Forse mi sfugge qualcosa, ma davvero mi chiedo che senso abbia tenere in vita un ulteriore adempimento con scadenza coincidente con il proprio complemento a cento, vale a dire il modello 770 semplificato, quando basterebbe condensare tutti i dati in un’unica comunicazione e/o dichiarazione, come peraltro accadeva prima del 2015.

Se si ammette che quegli specifici dati non rivestono interesse ai fini della precompilata, come di fatto si è esplicitamente ammesso, non sarebbe più onesto, nonché più riguardoso – non dico dei negletti postini telematici, ma quantomeno del tanto sbandierato principio inneggiante alle semplificazioni –, eliminare l’adempimento telematico della Certificazione Unica per i “non settetrentisti”, ripristinando la precedente metodologia e tempistica di certificazione delle ritenute per la fattispecie in oggetto?

Non vorrei sembrare troppo conservatore o poco riformatore, ma sono convinto che sul sentiero del buon senso vi siano altre soluzioni, anche differenti rispetto a quella più sopra tratteggiata, che conducono comunque a evitare di sovrapporre, sino financo a coincidere temporalmente, due adempimenti telematici tra loro complementari, quando se ne potrebbe effettuare uno solo assorbente entrambi.
Diversamente opinando, siccome tanto il fastidio è sempre e soltanto dei postini telematici a costo zero, non vorrei giungessimo, tra qualche tempo, alla follia di dover inviare telematicamente le certificazioni singolarmente per ogni percipiente.

Mi ripeto, probabilmente continua a sfuggirmi qualcosa e, invece, in tutto questo ci sarà sicuramente una logica. Vi prego, spiegatemela!


Marco Cramarossa
Presidente Probiviri UGDCEC di Bari e Trani

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