Spetta il risarcimento da svalutazione monetaria se il Fisco ritarda il rimborso
La Cassazione sancisce però che bisogna dimostrare la presenza di un danno che non trova «compensazione» con gli interessi
In caso di ritardo, da parte dell’Amministrazione finanziaria, nell’esecuzione del rimborso spettante al contribuente, quest’ultimo può avanzare domanda di ulteriore risarcimento da svalutazione monetaria, la quale deve essere accordata in presenza della dimostrazione, da parte del richiedente, del danno subito, senza che possa opporsi l’impiego della misura compensativa dell’iscrizione in bilancio degli interessi passivi corrisposti alla banca, alla quale si è fatto ricorso per reperire quella liquidità che il Fisco ha mantenuto indisponibile col ritardo. È questa soltanto una delle tre interessanti statuizioni contenute nella sentenza n. 8540, depositata ieri in Cassazione.
La Suprema Corte, in verità, già con la sentenza n. 2087/2004, aveva ammesso l’applicabilità ...
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