Due episodi con INPS e Agenzia specchio di quest’assurda burocrazia
Spettabile Redazione
ringraziandovi per l’ospitalità che offrite ai problemi della categoria, condivido quanto accadutomi il 28 luglio.
Dall’INPS giunge a un cliente una raccomandata con la richiesta di pagamento di 10,36 euro. A parte il costo della raccomanda (per spese vive e per la produzione dei documenti), che supera senz’altro l’importo richiesto, ciò che sconcerta è che, non riuscendo a capire il motivo, chiedo spiegazioni via mail al centro operativo, da cui ricevo pronta risposta (il giorno dopo, veramente encomiabile per il periodo di ferie), ma da cui appare l’evidente assurdità della richiesta.
In pratica, a fronte di un omesso versamento di 0,32 euro – ripeto, 32 centesimi di euro – a distanza di cinque anni l’INPS esige l’importo di 10,45 euro (nella raccomandata erano 10,36, mentre nello scambio via mail sono 10,45!).
Aggiungo solo che, posto che nel quadro RR l’importo calcolato è esposto arrotondato pari a 4.598 (e pertanto non risultano dovuti i 19 centesimi pretesi), il presunto debito ammonterebbe a 0,32 - 0,19 = 0,13 euro. Un debito di 13 centesimi causa quindi una sanzione di 10,36 euro.
Aggiungo un’ulteriore chicca dell’Agenzia delle Entrate: la richiesta riguarda l’IVA dovuta a seguito dell’entrata nel regime del forfait del 20% dell’anno 2009, dove il contribuente ha esposto nella dichiarazione IVA, al rigo VA 14, il debito di 441,08 euro. Prescindo dal dubbio se la richiesta sia nei termini o sia prescritta, ma rilevo che vengono richieste rate anche se l’importo è stato interamente corrisposto in data 16 marzo 2010. Ripeto: il contribuente ha versato l’importo del rigo VA14 il 16 marzo 2010 pari a 441,08 euro e il 27 luglio 2016 riceve una raccomandata richiedente le rate non corrisposte.
Sono situazioni che parlano da sole e sono lo specchio della burocrazia che soffoca e opprime l’economia.
Giovanni Garbelotto
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41