ACCEDI
Giovedì, 3 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

LETTERE

Per l’ennesima volta, dall’Agenzia chiarimenti dell’ultima ora

Mercoledì, 28 settembre 2016

x
STAMPA

Caro Direttore,
per l’ennesima volta assistiamo al tipico sopruso nei confronti del “suddito fiscale” e indirettamente del suo professionista in quanto la complessità della materia non consente di agire da soli.

Il 26 settembre 2016 dall’Agenzia delle Entrate è stata diffusa la circolare 39 sui costi black list; nello stesso giorno ha visto la luce anche la circolare 40 sul consolidato nazionale; il 16 settembre (ma era un venerdì e se ne è avuto contezza lunedì 19 settembre) una circolare ha affrontato il tema delle assegnazioni ai soci e trasformazione agevolata di società.
Il tutto relativamente a scadenze del 30 settembre, lasciando quindi all’interprete qualche giorno (solo giorni, non certo settimane) per assimilare le novità, modificare i programmi e formulare le eventuali dichiarazioni fiscali riviste con le nuove interpretazioni.
L’Amministrazione sembra dimenticare che oggi le dichiarazioni debbono essere inviate solo telematicamente e per fare questo deve esserci a monte un corretto programma di calcolo e scrittura.

Ma quella estenuante guerra continua tra Fisco e contribuente non conosce ragioni di logica e l’affermazione dell’art. 10 dello Statuto del contribuente sulla necessità della collaborazione e buona fede è unicamente un flatus vocis senza effettiva portata cogente.
Forse, invece di inseguire un procedimento formale di semplificazione generale più sfuggente di una chimera, si potrebbe chiedere di emanare un meccanismo automatico per cui, quando un provvedimento di prassi interpretativa, come le circolari citate, viene emanato entro 30 giorni dalla scadenza dell’adempimento cui si riferisce, il termine di questo è di diritto differito di un mese.

Così si eviterebbero atti dell’ultima ora che non hanno un presupposto d’urgenza – si pensi che la circolare sul consolidato (n. 40/2016) ha uno dei presupposti nell’adeguamento a una sentenza della Corte di Giustizia del 2014 (!) – ma che aumentano solo il rischio di errori del contribuente.

Sarebbe una prova di rispetto cui potrebbe certamente seguire una più serena collaborazione.


Alberto Arrigoni
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano

TORNA SU