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Zago: «Più meritocrazia all’interno del CNDCEC»

Il nuovo Presidente dell’Ordine di Bolzano parla anche delle misure contenute nella legge di bilancio e nel decreto fiscale

/ Savino GALLO

Mercoledì, 30 novembre 2016

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Si è tenuta ieri sera l’Assemblea dell’ODCEC di Bolzano, durante la quale è stato approvato il bilancio preventivo 2017 e presentato agli iscritti il nuovo Consiglio dell’Ordine, che si insedierà il prossimo 9 gennaio, in concomitanza con le elezioni per il rinnovo dei vertici nazionali. A presiederlo, ci sarà Claudio Zago, attuale Vicepresidente e, in quanto tale, uno dei primi membri della componente ragionieri ad essere diventato Presidente del proprio Ordine.

Presidente Zago, sa che è uno dei pochi ragionieri a guidare un Ordine?
“Non ho ancora il dato nazionale, ma in effetti penso che saremo in pochi. Nel mio caso, credo che i colleghi abbiano voluto premiare la mia pluriennale attività all’interno dell’Ordine (quello che inizia sarà il suo terzo mandato, ndr), indicandomi quale candidato Presidente, l’unica carica che avrei potuto ricoprire. E il sostegno è stato ampio: nonostante il fatto che ci fosse una lista unica, la partecipazione al voto è stata molto più elevata rispetto alle tornate precedenti”.

Come porterà avanti la sua attività?
“In continuità rispetto all’attuale Consiglio, riteniamo di dover collaborare con l’Agenzia delle Entrate per cercare di risolvere qualche loro problema organizzativo, su tutti la cronica carenza di personale (per lavorare negli uffici locali, bisogna attestare la conoscenza della lingua tedesca, ndr), che crea inevitabilmente disservizi all’utenza, nonostante l’impegno di chi è attualmente impiegato. Lavoreremo per creare orari e spazi dedicati, magari all’interno del nostro Ordine, a vantaggio dei contribuenti nostri clienti. Ma proveremo anche a collaborare con il Comune per la razionalizzazione delle aliquote delle imposte locali”.

A proposito di imposte, il suo Ordine ha calcolato gli effetti sul territorio delle misure contenute in legge di bilancio.
“Se la riduzione dell’IRES dovesse essere confermata (dal 27,5 al 24%, ndr), per le aziende altoatesine ci sarebbe un risparmio complessivo di 38,5 milioni di euro. A ciò, si aggiunge la neutralizzazione della clausola di salvaguardia, con l’aumento dell’IVA dal 22 al 24%. Secondo i calcoli dell’Ordine, tale aumento si tradurrebbe in una crescita delle spese annuali di circa 280 euro a famiglia, circa 60 milioni, se moltiplicato per le 215 mila famiglie della provincia. Riteniamo che tali misure possano senz’altro essere d’aiuto alle imprese e contribuire a rilanciare l’economia”.

Dall’altro lato, però, il decreto fiscale introduce otto nuovi adempimenti. Qualcuno ha parlato anche di una tassa occulta.
“Mi sembra una mossa in controtendenza, perché vengono creati nuovi costi amministrativi a carico delle aziende, dato che le imprese che si rivolgono al professionista dovranno poi pagare per gli ulteriori servizi. A qualcuno viene anche il dubbio che possiamo essere noi professionisti a spingere per queste misure, quando in realtà ne faremmo volentieri a meno”.

Anche perché spesso è difficile ribaltare tutti i costi sulla clientela, o no?
“Certamente. Per i clienti i nuovi servizi sono sempre tutti compresi, senza sapere che noi magari per realizzarli abbiamo dovuto acquistare programmi o sostenere i costi di formazione dei dipendenti. Il tutto per attività che sviliscono la professione, che in questo modo si riduce a dover correre dietro a scadenze e nuovi adempimenti”.

Per questo appoggerà la protesta dei sindacati? Tra l’altro, pare che stiano facendo qualcosa anche per agevolare gli spostamenti dei partecipanti (si vedaPer la mobilitazione del 14 dicembre pronto «Il Treno dei commercialisti»di oggi).
“Il 14 dicembre sarò a Roma. Sono curioso di capire cosa possa portare quest’iniziativa, che per noi è abbastanza atipica, anche se non nutro grandi aspettative. Mi pare che siamo di fronte al riconoscimento di una sconfitta da parte dello Stato che, non essendo in grado di contrastare l’evasione con misure più efficaci, prova ad affidarsi all’invio massivo dei dati. Bisogna combattere l’evasione, ma preferirei che si spingesse di più sul lato dei controlli sul campo, come succede in altre parti d’Europa”.

Anche a Bolzano, negli ultimi anni sempre in cima alla classifica dei redditi medi dei commercialisti, si vivono delle difficoltà?
“Pur avendo frequentato altre zone d’Italia, non sono in grado di dire perché i dati ci danno al primo posto. Certo è che la crisi è arrivata anche qui, ad esempio il settore dell’edilizia, con tutto il suo indotto, ha rallentato moltissimo. Ecco, non è che viviamo in un’isola felice”.

Una priorità per il prossimo Consiglio nazionale?
“A me piace l’idea che, anche a livello nazionale, gli incarichi si possano assegnare in base alla meritocrazia. È giusto che nei vari enti e Commissioni siedano colleghi che lavorano davvero per la categoria e non solo per avere un incarico da esibire. E poi, le Commissioni andrebbero ridotte, mi sembrano esageratamente numerose in relazione alla loro produzione”.

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