Quando il Fisco perde, spesso quelle dei contribuenti sono «vittorie di Pirro»
Gentile Direttore
ho letto con interesse la questione “chi vince di più” in sede di contenzioso tributario.
Anche oggi (sabato 11 marzo, ndr), la stampa specializzata pubblica un articolo nel quale il viceministro Enrico Morando, in risposta a un’interpellanza urgente presentata dal collega Enrico Zanetti, ha evidenziato le vittorie a favore del Fisco in sede di contenzioso tributario.
Vengono esplicitati dati e criteri attraverso i quali si giunge a un risultato che, giusto o sbagliato che sia, rappresenta un dato di vittorie del Fisco che diverge da altre fonti.
Quello che, a mio avviso, dovrebbe farci riflettere non è “quante sono le vittorie del Fisco”, ma “quante volte il Fisco perde”.
È per effetto di queste sentenze dove, a fronte di atti errati dello Stato, troviamo situazioni disastrose per aziende che, spesso, hanno dovuto soccombere sotto un profilo economico dovuto al costo non sostenibile affrontato per il procedimento contenzioso. Spesso queste vittorie del contribuente che definisco “vittorie di Pirro” hanno prodotto chiusure di aziende e perdite di posti di lavoro che hanno certamente inciso non solo sotto un profilo economico, ma soprattutto sul piano sociale.
Quindi quando facciamo queste considerazioni, non pensiamo alle vittorie del Fisco, ma alle sue perdite, anche una sola, perché sono queste che ci devono fare riflettere.
Massimo Giaroli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Reggio Emilia
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