Definito il Consiglio direttivo della Fondazione ADR
Dopo la conferma a voce, ottenuta all’indomani delle elezioni per il CNDCEC (in seguito alle quali tutto il Comitato direttivo aveva presentato le proprie dimissioni), arriva l’investitura ufficiale: Felice Ruscetta, ex Consigliere nazionale dei commercialisti e Presidente uscente dell’ente, rimane alla guida della Fondazione ADR. Le nomine dei membri del Comitato direttivo sono state definite nella giornata di ieri, durante la quale si è tenuta anche la riunione di insediamento.
Assieme a Ruscetta, siederanno nell’organo di direzione dell’ente Marcella Caradonna, Presidente dell’ODCEC di Milano, con delega alla mediazione, Vito Jacono, che si occuperà dell’area lavoro, Antonio Albrizio, Jacopo Donatti, Alfio Pulvirenti e Giovanni D’Antonio. Il Collegio dei revisori, invece, sarà composto da Michele De Tavonatti (Presidente), Maria Cristina Biondini e Antonio Rocca.
La Fondazione si occupa di tutto ciò che riguarda la risoluzione stragiudiziale delle controversie, facendo da punto di riferimento degli Ordini territoriali e curando la diffusione, all’interno e all’esterno della categoria, di pratiche come la risoluzione della crisi da sovraindebitamento, arbitrato, mediazione e negoziazione. Ambiti di attività che, d’ora in avanti, comprenderanno anche la pratica collaborativa e la conciliazione in materia di lavoro. Un tema, quest’ultimo, di cui si è occupato proprio Vito Jacono durante l’ultimo mandato del CNDCEC, di cui faceva parte in qualità di Consigliere nazionale delegato all’area lavoro.
“La mission della Fondazione ADR Commercialisti – ha spiegato Ruscetta con una nota stampa diffusa ieri – resta quella di svolgere una funzione di supporto e ausilio per gli Ordini territoriali che vogliono costituire, o che lo hanno già fatto, un proprio organismo di mediazione o un OCC in una logica di rete”.
Una logica che, nei prossimi anni, si proverà ad “allargare e consolidare”, partendo dai buoni risultati già raggiunti fino ad oggi, soprattutto sulla composizione delle crisi da sovraindebitamento: “Dei circa cento Organismi di composizione della crisi nati in tutta Italia – ha continuato Ruscetta –, oltre settanta sono quelli costituiti da commercialisti, mentre degli oltre 3.500 gestori della crisi più del 90% sono nostri colleghi. Il nostro obiettivo è quello di incrementare questa presenza”.
Le professionalità già formate “necessitano di costante preparazione e aggiornamento”: per questo, la Fondazione punta a diventare un “punto di riferimento anche nella formazione”, oltre che nella diffusione di questo strumento. “Del resto – ha concluso – investire sugli strumenti stragiudiziali significa guardare a nuovi ambiti professionali, in linea con l’intento dichiarato dal nuovo Consiglio nazionale della categoria di investire nelle specializzazioni per andare oltre il recinto della consulenza fiscale e per garantire nuove opportunità ai nostri colleghi”.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41