Al via lunedì il voto sugli emendamenti alla manovra, è scontro sui voucher
Inizierà lunedì in Commissione Bilancio della Camera il voto degli emendamenti alla manovra (Ddl. n. 4444, di conversione del DL n. 50/2017).
Secondo il calendario stabilito ieri, i giorni di lavoro più intensi dovrebbero essere giovedì 25 e venerdì 26 maggio, con l’obiettivo di arrivare entro sabato 27 a dare mandato al relatore entro le 13. Tra lunedì e martedì dovrebbero essere votati gli emendamenti dall’art. 1 all’art. 11, tutti quelli, cioè, relativi alle entrate. L’obiettivo della Commissione è di esaminare quanto prima il tema web tax, su cui Governo e Parlamento sono congiuntamente al lavoro. Il punto di partenza potrebbe essere l’emendamento di Francesco Boccia, Presidente della Commissione, che prevede una norma transitoria con il coinvolgimento dell’Agenzia delle Entrate.
Intanto, è scontro nella maggioranza sull’introduzione nel decreto dei nuovi voucher. Lo scoglio sarebbe l’estensione dei nuovi strumenti non solo alle famiglie, come suggerito dalla Commissione Lavoro e come previsto anche dall’emendamento di Cesare Damiano sul “libretto famiglia”, ma anche alle imprese, più o meno piccole.
Sulla scia di molte proposte parlamentari, l’Esecutivo sembrava infatti inizialmente intenzionato a verificare la possibilità di coinvolgere una platea più ristretta rispetto ai vecchi voucher, ma non necessariamente limitata alle attività domestiche o familiari. L’idea sarebbe stata infatti quella di concedere l’utilizzo dei nuovi voucher ad esempio anche alle imprese agricole o alle aziende piccole o piccolissime.
In vista del voto in Commissione che inizierà lunedì, l’orientamento sembrerebbe invece favorevole alla cosiddetta web tax transitoria. Come detto, a essere probabilmente accolto sarà in questo caso l’emendamento di Boccia, che coinvolge direttamente l’Agenzia delle Entrate in una sorta di compliance rafforzata con le imprese on line.
Per quanto riguarda gli affitti brevi, la cosiddetta norma Airbnb, il Governo sarebbe invece orientato a mantenere il ruolo di sostituto d’imposta per gli intermediari. A passare dovrebbe essere la tassa di soggiorno sugli affitti brevi, riscossa dagli stessi intermediari, mentre l’imposizione di tasse locali sarebbe demandata ai Comuni, ma con l’applicazione di un tetto massimo.
Sul fronte fiscale dovrebbe infine essere confermata l’applicazione dello split payment ai professionisti, mentre dovrebbe essere garantita l’accelerazione dei rimborsi IVA a un massimo di 60 giorni.
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