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Liquidazioni IVA, l’UNAGRACO chiede una «vera» semplificazione

/ REDAZIONE

Venerdì, 26 maggio 2017

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L’invio delle comunicazioni relative alle liquidazioni periodiche IVA continua a far discutere i commercialisti. Non solo per l’introduzione del nuovo adempimento in sé, ma anche per la sua gestione, con tanto di nuove modalità di trasmissione, relative problematiche tecniche e l’ormai consueta proroga, annunciata ma non ancora divenuta ufficiale a meno di una settimana dalla scadenza del 31 maggio.

“Un appuntamento fisso ormai”, scrive l’Unione nazionale commercialisti ed esperti contabili in un comunicato diffuso nella giornata di ieri. “Un nuovo adempimento e una nuova proroga da firmare che si aggiungono a un bagaglio già pesante”, a causa dei costi che i professionisti dovranno sostenere per adeguare i propri software alle nuove modalità di invio delle comunicazioni.

Costi, spiega l’UNAGRACO, che “quasi certamente il contribuente faticherà ad accettare e che, al momento, continuano a gravare sui commercialisti”.

Il tutto, a fronte di un sistemamacchinoso”, che “farebbe impallidire qualsiasi principio di semplificazione”. A fronte delle difficoltà riscontrate nelle ultime settimane, sottolinea l’associazione guidata da Giuseppe Diretto, “si sarebbe potuto ovviare a nuovi rallentamenti con un semplice ritorno alla cara vecchia comunicazione dati IVA annuale che, se ancora attiva, avrebbe risparmiato migliaia di professionisti dalla nuova trappola firmata dall’Amministrazione finanziaria: obbligo di firma elettronica con modalità totalmente rinnovate, nuovo canale di trasmissione e assolvimento dell’adempimento con cadenza trimestrale”.

Invece, si è preferita “la solita folle corsa insensata entro la scadenza, fissata per il 31 maggio e da prorogare (quasi sicuramente) al 12 giugno a causa dei soliti ritardi e dei disservizi legati, questa volta, al canale di trasmissione”.

“La vera proroga – ricorda lo stesso Diretto nella nota stampa – è quella di rimandare ancora una volta soluzioni attese, continuando a non dare risposte alle richieste della nostra categoria”. Una categoria che, nonostante tutto, “continua a lavorare per l’Amministrazione finanziaria, senza raggiungere la tanto agognata semplificazione fiscale. Adempimenti sempre più frequenti, farraginosi e confusi imposti da parte di un Fisco che non è così amico e di certo non agevola noi professionisti, già oberati di lavoro”.

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