Sanzioni tributarie escluse dal profitto confiscabile
Le affermazioni in tema di «onnicomprensività» del profitto confiscabile vanno circoscritte alla sola sottrazione fraudolenta dei beni
Il profitto dei reati tributari, in ragione delle specifiche caratteristiche di tali delitti, è peculiarmente caratterizzato dal risparmio economico derivante dalla sottrazione degli importi evasi alla loro destinazione fiscale a seguito del mancato pagamento dell’imposta dovuta. Esso, dunque, spesso non è connotato da un accrescimento del patrimonio del soggetto attivo del reato stesso.
Pur riaffermando tale consolidato principio, la Corte di Cassazione – con sentenza n. 28047 depositata ieri – individua alcuni limiti per la confiscabilità delle somme corrispondenti alle sanzioni tributarie.
Altra sentenza aveva, infatti, sostenuto che nel profitto del reato tributario andassero ricomprese anche le sanzioni dovute a seguito dell’accertamento del debito; ma tale affermazione era legata
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