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Per l’ABI, il nuovo split payment semplifica l’accertamento, ma comporta maggiori oneri

/ REDAZIONE

Martedì, 4 luglio 2017

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L’Associazione bancaria italiana (ABI) chiede una consultazione preventiva nella formazione delle nuove norme destinate a a imporre incombenze alle banche in tema fiscale. Lo ha detto in audizione alla Commissione parlamentare per la Semplificazione il vicedirettore generale Gianfranco Torriero, che ha anche rilevato come l’introduzione dello split payment, seppur “semplifichi” il processo di accertamento da parte del Fisco, “nondimeno, sul piano operativo ha comportato un vero e proprio stravolgimento per tutte le imprese interessate, con pesanti ricadute in termini di maggiori oneri di compliance”.

Torriero, ricordando i diversi compiti che le banche svolgono come “ausiliarie” del Fisco a differenza di quello che accade in altri Paesi, ha rilevato che occorre uno “Statuto degli intermediari” in base al quale le nuove disposizioni dovrebbero sempre prevedere un tempo adeguato per l’allestimento dei processi amministrativi e informatici necessari.
“Si sono registrati casi di entrata in vigore immediata, in coincidenza con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, di modifiche destinate a impattare sul trattamento fiscale di determinati clienti. È evidente che in tali casi l’inadempimento diventa forzatamente inevitabile. In nessun caso poi dovrebbe essere prevista una decorrenza retroattiva. I clienti di oggi non sono quelli di ieri, la riapertura di operazioni ormai chiuse entra in serio conflitto con l’operatività concreta”.

Altri aspetti da prendere in considerazione sono la compatibilità degli adempimenti rispetto al contesto operativo, il contenimento dei costi e il ripensamento degli aspetti sanzionatori.

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