Risanamento possibile con adeguati presupposti tecnico-operativi
Il piano deve essere tempestivo rispetto alla gravità delle crisi, sistematico, coerente nelle ipotesi e attendibile
La redazione del piano di risanamento deve essere guidata dall’osservanza di criteri basilari, che riguardano metodo e tecniche impiegate, contenuti e forma. A questo proposito, i Principi recentemente pubblicati dal CNDCEC – a cura di AIDEA, ANDAF, APRI e OCRI (si veda “Presentati i Principi di redazione dei piani di risanamento” del 24 ottobre 2017) – ritengono che il piano debba, in primo luogo, essere tempestivo in relazione alla gravità della crisi. A tale fine, è necessario un attento monitoraggio ed un atteggiamento consapevole degli amministratori, finalizzato a rimuovere le cause della crisi prima che assumano un’intensità tale da rendere inattuabile il risanamento: la maggiore tempestività consente, pertanto, di ampliare il raggio delle opzioni di risanamento
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