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Padoan: «La fatturazione elettronica è uno strumento imprescindibile per la riduzione dell’evasione»

/ REDAZIONE

Mercoledì, 22 novembre 2017

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Intervenendo ieri alla cerimonia di apertura dell’anno di studi 2017-2018 della Guardia di Finanza, il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha ribadito che resta prioritario intensificare il processo di digitalizzazione del sistema economico e di recupero del gettito, con l’estensione della fatturazione elettronica.

“L’obbligo di fatturazione elettronica nei confronti della P.A. ha riguardato circa 22.000 amministrazioni e un milione di fornitori che rappresentano il 20% dei soggetti IVA – ha spiegato il Ministro –. Il flusso attuale, ormai a regime, è di 2,5 milioni di fatture al mese. A partire dal 2019, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria anche per i rapporti tra privati  e rappresenta uno strumento imprescindibile per la riduzione dell’evasione nell’ambito delle transazioni anche tra operatori privati”.

Padoan ha tratteggiato una situazione attuale che comprende aspetti negativi e positivi. Da un lato, infatti, vi è l’aumento dei fenomeni di illegalità nel settore energetico e la diffusione dei casi di evasione delle accise e dell’imposta sul valore aggiunto che ha raggiunto, sostiene il Ministro, “dimensioni allarmanti”. A questo proposito ha ricordato che con il disegno di legge di bilancio 2018 sono state rafforzate le misure di contrasto delle frodi per migliorare i controlli nazionali sui prodotti immessi in consumo e sui cosiddetti missing-trader (ovvero le società appositamente create per interporsi tra venditore ed acquirente finale che poi scompaiono senza pagare l’IVA dovuta).

Dall’altro, si è ridotta dello 0,6% la propensione all’evasione fiscale (al netto del lavoro dipendente), dal 33.5% del 2014 al 32,9% del 2015. In particolare, il Ministro ha sottolineato come nel 2016, grazie alla collaborazione costante tra GdF e Agenzia delle Entrate siano stati recuperati 6,3 miliardi di euro in termini di redditi non dichiarati ai fini IRPEF e 1,6 miliardi di euro di base imponibile IRAP non dichiarata. Rispetto al 2015, è aumentata del 10,8% l’IVA evasa scoperta dai reparti, per quasi 5,5 miliardi di euro.

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