Consapevolezza insita nella frode carosello
La Cassazione, nella sentenza n. 795/2018, ha fornito chiarimenti in tema di evasione dell’IVA mediante il meccanismo delle c.d. “frodi carosello”, che, nelle operazioni di importazione di beni, sfrutta la neutralizzazione dell’IVA all’acquisto mediante l’interposizione di società cartiere, aventi il solo scopo di emettere fatture che espongono un’imposta in realtà non versata e destinate a essere utilizzate nella catena delle cessioni per creare crediti d’imposta inesistenti.
La Suprema Corte ha precisato che, una volta appurata l’oggettiva sussistenza della frode attraverso la ricostruzione dei passaggi in cui, in concreto, detto meccanismo si estrinseca, è insita nella stessa gestione di fatto delle società coinvolte e, conseguentemente, nella regia e supervisione delle operazioni commerciali dalle stesse poste in essere, la piena consapevolezza, in capo ai soggetti agenti, del sistema fraudolento complessivo (cfr. Cass. n. 18924/2017).
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