Dalle sigle datoriali dei costruttori una denuncia alla Commissione europea sullo split payment
L’Associazione nazionale dei costruttori edili (ANCE), con un comunicato stampa diffuso ieri, 25 gennaio 2018, ha reso noto che le sigle datoriali delle costruzioni (oltre all’ANCE, Legacoop, Cna costruzioni, Confartigianato edilizia, Confapi Aniem e Federcostruzioni) hanno presentato una denuncia alla Commissione europea nella quale si sostiene che la disciplina dello split payment (art. 17-ter del DPR 633/72) viola le norme Ue in materia IVA.
La decisione è stata presa a seguito dei tentativi infruttuosi di modifica della predetta disciplina presentati nel corso dell’esame della legge di bilancio 2018.
Nel comunicato si legge che il meccanismo della scissione dei pagamenti genera una “perenne situazione” di credito IVA in capo alle imprese di costruzione nei confronti dello Stato, alla quale non è stato posto rimedio con le misure adottate per accelerare il rimborso dell’imposta.
Ne consegue che l’equilibrio finanziario delle imprese è messo seriamente a rischio secondo l’ANCE, la quale stima in circa 2,4 miliardi di euro all’anno la perdita di liquidità per tali soggetti derivante dall’IVA versata e da quella relativa alle operazioni assoggettate allo split payment. Questa perdita si aggiunge agli effetti dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministrazione che drenano alle imprese ulteriori 8 miliardi di euro di liquidità.
In base a quanto sopra descritto e considerando l’obbligo di fatturazione elettronica come una misura più che sufficiente per contrastare l’evasione dell’IVA, l’ANCE afferma che il meccanismo dello split payment:
- viola il principio di neutralità dell’IVA a causa dell’insostenibile ritardo con cui lo Stato italiano eroga i rimborsi alle imprese;
- introduce una deroga alla direttiva IVA 2006/112/CE non proporzionata, in quanto troppo svantaggiosa per le imprese e con una portata troppo ampia sotto il profilo temporale e del numero dei soggetti coinvolti.
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