La Banca d’Italia invita a convertire in valute virtuali solo il denaro che si è disposti a perdere
La Banca d’Italia, in una avvertenza ai consumatori diffusa ieri, 19 marzo 2018, dichiara di condividere le preoccupazioni delle Autorità europee – Autorità bancaria europea (EBA), Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) e Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni (EIOPA) – in ordine ai rischi delle valute virtuali.
Rispetto a queste si segnala come: la formazione del loro prezzo sia spesso non trasparente; vi siano chiari segnali di una bolla nei relativi prezzi o nei prezzi di strumenti finanziari a esse collegate; non esistano né forme di protezione né specifiche garanzie legali.
Inoltre, le piattaforme di scambio di valute virtuali non sono regolate e possono avere problemi di natura operativa che, in talune circostanze, impediscono ai consumatori di comprare o vendere le valute virtuali, nonché di scambiarle con le valute tradizionali (di recente, poi, si sono verificati episodi, anche gravi, di attacchi informatici alle piattaforme di scambio che hanno comportato la perdita parziale o totale dei soldi investiti in valute virtuali da parte di numerosi consumatori).
Si raccomanda, quindi, di non convertire in valuta virtuale più denaro di quanto ci si possa permettere di perdere.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41