Da oggi nuove misure restrittive per le importazioni di prodotti di acciaio nell’Ue
È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea di ieri, 18 luglio 2018, il Regolamento di esecuzione (Ue) 2018/1013, che istituisce contingenti tariffari per le importazioni nell’Unione europea di 23 categorie di prodotti in acciaio.
Le nuove misure si applicano da oggi, 19 luglio 2018, e per un periodo di 200 giorni, alle importazioni dei prodotti in acciaio individuati nell’Allegato I al medesimo regolamento.
In particolare, viene stabilito che, all’esaurirsi del contingente tariffario pertinente per una specifica categoria di beni, si applica un dazio supplementare del 25% sul valore doganale dei prodotti importati. La stessa misura è prevista anche se le importazioni delle suddette categorie di prodotti non beneficiano del contingente tariffario pertinente.
Tuttavia, le importazioni di prodotti che risultano già in transito verso l’Unione europea alla data del 19 luglio 2018, e per le quali non sia possibile modificare la destinazione, non sono assegnate ai contingenti tariffari, né sono soggette al dazio supplementare, e possono essere immesse in libera pratica.
Sono inoltre esclusi dalle suddette restrizioni le importazioni di prodotti provenienti da Norvegia, Islanda e Liechtenstein o dai paesi in via di sviluppo non contemplati dall’Allegato IV del regolamento 2018/1013.
L’adozione delle misure in argomento è motivata dal fatto che, in base all’indagine svolta dalla Commissione europea sulla situazione dell’industria siderurgica nell’Unione, tale settore risulta vulnerabile a un ulteriore aumento dei volumi delle importazioni, in quanto comporterebbe una pressione generalizzata al ribasso dei prezzi dei prodotti.
Il rischio dell’aumento delle importazioni, evidenzia la Commissione, è aggravato dalle recenti misure protezionistiche introdotte dagli Stati Uniti (aumento delle tariffe doganali sulle importazioni di alcuni prodotti di acciaio e di alluminio) che potrebbero avere l’effetto, da un lato, di ridurre la capacità degli operatori economici dell’Unione di esportare i propri prodotti, dall’altro, di indurre gli esportatori di Paesi terzi a orientarsi verso il mercato europeo.
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