Selezione dei giudici tributari da migliorare
Gentile Redazione,
segnalo un argomento che sarebbe meritevole di un approfondimento e riguarda la selezione e nomina dei giudici tributari.
Il tutto nasce dall’articolo pubblicato su Eutekne.info il 14 luglio, intitolato “Con la Lista Falciani non serve la presunzione d’imponibilità dei capitali esteri”.
Stiamo assistendo un cliente in una vertenza molto simile e ci siamo andati a studiare sia la sentenza della Suprema Corte, sia la sentenza della Commissione tributaria regionale oggetto di ricorso.
Al di fuori del contenuto, abbiamo scoperto che una sentenza di II grado richiamava un’altra sentenza della Suprema Corte e la peculiarità non è tanto il contenuto, ma il fatto che la sentenza della Cassazione richiamata era stata emessa da una Commissione di giudici il cui Presidente di entrambi gli organi giudicanti è lo stesso.
Ma è mai possibile?
Segnalo anche che alle Commissioni tributarie a Milano partecipa spesso come giudice e relatore qualcuno che ricopre anche il ruolo di magistrato in Cassazione.
Questi fatti dovrebbero far comprendere come la selezione dei giudici tributari avvenga in modo poco chiaro e potrebbe dar luogo a possibili problemi sia di natura interpretativa, sia di conflitto di interesse, mettendo a rischio l’imparzialità del giudizio.
Alberto Gustavo Franceschini
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano
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