Raddoppio dei termini non escluso se il legale rappresentante è stato prosciolto
Secondo la Suprema Corte, il giudice tributario deve vagliare i motivi dell’assoluzione penale
Con la sentenza n. 28616, depositata ieri, 8 novembre 2018, la Corte di Cassazione ritorna sul tema del raddoppio dei termini nell’accertamento tributario, stabilendo che il proscioglimento del legale rappresentante della società accertata non esclude che l’accertamento nei confronti della società stessa possa essere compiuto entro il termine raddoppiato ex artt. 43 del DPR 600/73 e 57 del DPR 633/72, nel sistema ante L. 208/2015.
A partire dall’annualità 2016 (dichiarazioni trasmesse nel 2017), grazie alla L. 208/2015, il raddoppio dei termini è stato abrogato.
Nel caso di specie, la C.T. Reg. aveva ritenuto decaduto l’Ufficio dal potere accertativo, escludendo la legittimità dell’accertamento compiuto nei confronti della società nel doppio dei termini previsti ...
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