Rientro dei tassi su timore di una frenata dell’economia
Negli Stati Uniti l’inflazione ha fornito lo spunto al ribasso e i tassi europei sono leggermente scesi, in parte condizionati da quelli Usa
Quella appena trascorsa è stata una settimana densa di indicazioni macroeconomiche e di volatilità sui mercati: il risultato complessivo vede un rientro dei tassi Usa (10 anni 3,09% da 3,22%; 2 anni 2,82% da 2,96%), un modesto calo di quelli europei (Bund 10 0,39% da 0,43%; Irs 10 0,95% da 0,98%). Pressione sul tratto breve della carta italiana con rendimenti in rialzo di mezzo punto percentuale sul tratto 2-5 anni con il 10 anni che sale al 3,50% dal 3,43%. Si increspa lo spread, 311 bps (segui tassi e costo del funding su www.ildirettorefinanziario.it).
Negli Stati Uniti sono andate bene le vendite al dettaglio, i prezzi all’importazione sono aumentati a ottobre più di quanto atteso dagli analisti così come l’indice Empire State, che misura l’andamento dell’attività
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