In Italia valutazione del rischio riciclaggio «molto significativa»
È stato pubblicato ieri dal Comitato di sicurezza finanziaria (CSF) l’aggiornamento dell’Analisi nazionale sui rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo (National Risk Assessment - NRA), la cui prima edizione risale al 2014.
Il documento analizza i dati del periodo 2014-2018 ed è il frutto del lavoro delle autorità partecipanti al CSF, di altre amministrazioni con competenze specifiche su temi di interesse, del Ministero del Lavoro e dell’Agenzia italiana per la cooperazione e lo sviluppo e dei rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’analisi ha inoltre beneficiato della collaborazione dell’ISTAT, di studiosi e rappresentanti del mondo accademico, del contributo degli ordini professionali e delle associazioni private rappresentative delle categorie interessate.
Gli obiettivi sono principalmente due:
- valutare livello di rischio riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in Italia, attraverso l’individuazione delle minacce e delle criticità presenti nel sistema economico-sociale nazionale;
- valutare l’efficacia del regime antiriciclaggio e di contrasto del finanziamento del terrorismo nelle diverse fasi (preventiva, investigativa e repressiva) che riduce i rischi individuati.
Il quadro emerso è in linea con la precedente rilvazione: in Italia, infatti, la valutazione del rischio riciclaggio è “molto significativa”, ovvero nel gradino più alto della scala a 4 valori adottata per l’analisi per alcuni fenomeni di fondo presenti nel Paese. Per quanto attiene invece il finanziamento del terrorismo (sia di matrice nazionale che internazionale), questo è ritenuto “abbastanza significativo” (scala di valore 3 su 4).
Nel comunicato che accompagna il documento, il MEF spiega che alla base di tale valutazione si trovano “i fattori di contesto che permeano il sistema economico: l’uso ancora molto diffuso del contante e il ruolo della cosiddetta economia non osservata (sommerso economico e attività illegali)“. Per il Ministero l’uso del contante si conferma ancora generalizzato e continua a presentare un fattore contestuale di rischio per il riciclaggio e l’evasione fiscale. Pertanto, in relazione al riciclaggio, tali criticità ampliano la minaccia che proventi di reato, ancorché in misura non specificamente definita, siano reinseriti nel circuito economico-finanziario domestico.
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