In frode ai creditori nel concordato l’omissione dei contenziosi pendenti
Il deficit informativo è in grado di compromettere la formazione del giudizio dei creditori
Con sentenza n. 25458, depositata ieri, la Cassazione ha stabilito che costituisce un atto di frode l’omessa comunicazione da parte del debitore, al tempo della presentazione della domanda di concordato preventivo, dei contenziosi pendenti nei suoi confronti. Tale omissione determina un deficit informativo per i creditori, tale da incidere sulla capacità degli stessi di esprimere un consenso informato. Si tratta di passività potenziali, la cui consistenza dipende dagli esiti relativi ai giudizi e la cui omissione è, quindi, in grado di concorrere ad orientare la formazione della decisione dei creditori.
La vertenza impatta, in primo luogo, sulla nozione di “atti di frode”, quale figura non tipizzata e residuale di “revoca del concordato” (art. 173 del RD 267/42). ...
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