ACCEDI
Mercoledì, 2 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

IMPRESA

In frode ai creditori nel concordato l’omissione dei contenziosi pendenti

Il deficit informativo è in grado di compromettere la formazione del giudizio dei creditori

/ Antonio NICOTRA

Venerdì, 11 ottobre 2019

x
STAMPA

download PDF download PDF

Con sentenza n. 25458, depositata ieri, la Cassazione ha stabilito che costituisce un atto di frode l’omessa comunicazione da parte del debitore, al tempo della presentazione della domanda di concordato preventivo, dei contenziosi pendenti nei suoi confronti. Tale omissione determina un deficit informativo per i creditori, tale da incidere sulla capacità degli stessi di esprimere un consenso informato. Si tratta di passività potenziali, la cui consistenza dipende dagli esiti relativi ai giudizi e la cui omissione è, quindi, in grado di concorrere ad orientare la formazione della decisione dei creditori.

La vertenza impatta, in primo luogo, sulla nozione di “atti di frode”, quale figura non tipizzata e residuale di “revoca del concordato” (art. 173 del RD 267/42). ...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU